Lotito: "Raggiunto un traguardo storico. I tifosi devono starci vicini" - Lazio News 24
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2013

Lotito: “Raggiunto un traguardo storico. I tifosi devono starci vicini”

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Il presidente Claudio Lotito ha parlato della sua Lazio a Sky Tg 24. Tra mercato, vittorie di coppa e la stagione appena finita sono stati tanti gli argomenti toccati nel corso dell’intervista, vi proponiamo le parole del patron laziale: “Speriamo di non fermarci qui dopo le vittorie in Coppa Italia e anche in Supercoppa con la Salerniatana. Con la Lazio abbiamo raggiunto un traguardo storico, sono state suggellate le cose che si sapevano: siamo la prima squadra della capitale non solo per motivi anagrafici ma perché ce lo siamo meritati nella finale. Speriamo di poter tornare al livello che ci compete a livello internazionale. Non voglio rivincite verso i tifosi, voglio solo che capiscano gli sforzi negli ultimi 9 anni; prima perdevamo 86 milioni, ora abbiamo un fatturato minore delle grandi ma siamo solamente uno scalino sotto alle big. Ai tifosi dico di stare vicini alla squadra, abbiamo intrapreso un percorso nel nome del fair play finanziato e so che a tutti piacerebbe avere il fenomeno ma bisogna camminare in relazione alle proprie possibilità”.

PROGETTO LAZIO  – In seguito ha affermato: “Possiamo ancora crescere e vogliamo anche fare lo stadio di proprietà. Ricordo i primi tempi alla Lazio, chiesi tre obiettivi: trattare con il fisco e riportarla in equilibrio finanziario, e soprattutto un nuovo stadio come l’ho in testa io per colmare il gap con le squadre italiane ed europee. I tifosi vogliono vincere a tutti i costi ma devono rendersi conto degli sforzi della società. Perea? E’ un gran giocatore, lo abbiamo preso già a gennaio. Petkovic? pensavamo fosse la persona idonea per un progetto di ampio respiro, stiamo cercando di mettere la squadra in un ambiente come quello delle grandi società internazionali. Cercheremo di sviluppare il centro di Formello con l’inserimento delle giovanili e una clinica specializzata. Non c’è più la figura del mecenate perché non c’è più la possibilità per via del fair play finanziario”.

IL PUNTO SUL MERCATO – Infine ha dichiarato: Lulic per Matri? Non ci abbiamo mai pensato. Non parliamo per categorie o nomi, un giocatore per venire da noi deve rispettare le nostre caratteristiche e Matri non ci interessa. Lulic era uno sconosciuto e ora è un eroe per il gol nel derby ma noi non vendiamo i giocaotri se non per richiesta stessa dei calciatori. Hernanes non è in vendita, ma anche Marchetti è come lui, per Felipe Anderson invece vedremo. Supercoppa? Affronteremo lunedì questo problema con Agnelli, faremo in modo che si salvaguardi il contratto. Noi siamo anche per giocare altrove purché si abbiano i soliti introiti. Vogliamo fare una società forte e costruirla su fondamenta e non sulla sabbia. Se mi arrivasse un’offerta come quella indonesiana all’Inter io non cederei, io sono tifoso della Lazio e sono presidente-tifoso; vorrei che questa squadra un domani fosse gestita da mio figlio un giorno”.

PIU’ PROGRAMMI PIU’ VINCI – Intervenuto anche ai microfoni di Sky Sport 24, il presidente Lotito si è esibito in una lunga intervista che ha toccato i temi maggiormente cari alla causa biancoceleste. Partendo però prima con una battuta su Balotelli: “Non avrebbe motivo per avere comportamenti del genere, poi se uno ha una posizione come la sua è facile approfittarsene. Crea solo danni alla persona e alla credibilità del sistema fare dichiarazioni del genere.” Balotelli a parte, Lotito comincia a parlare di Lazio: “Non sarebbe stata fallimentare la stagione se non avessimo vinto l’Europa League, siamo arrivati settimi in campionato ma ad esempio a differenza della Fiorentina che è arrivata quarta siamo andati diretti alla fase a gruppi dell’Europa League. Bisogna premiare la programmazione e la capacità di fare sistema, non esiste più l’assioma “più spendi più vinci”. Le squadre devono raggiungere determinati obiettivi ma la Lazio parte svantaggiata perché fattura un terzo delle prime tre squadre italiane, le quali devono stare attenti alle big europee. Dobbiamo colmare il gap con stadi di proprietà. Noi paghiamo anche sei milioni di rata del fisco, che però è un bilancio da squadra di Serie B, anche la sinergia con la Salerniatana sta dando buonissimi frutti perché abbiamo giocatori in prestito a Salerno. Modello tedesco? La rigida programmazione della Germania ha portato grandi risultati. Il mio orgoglio è stato vedere i giocatori con le famiglie a Formello, mi ha dato l’immagine di grande famiglia. Avere risorse è importante ma servono anche un progetto e competenza. L’Inter agli indonesiani? Ben vengano, anche se con il fair-play finanziario non so quanto potranno effettivamente sul mercato.Per vincere non servono solo i soldi: guardiamo il Psg o il Manchester City. Non mi sembra che abbiano raccolto risultati eclatanti. Se non c’è una programmazione competente non si va da nessuna parte”.

IL SOGNO DEL PRESIDENTE – Lotito conclude rivelando la sua idea di stadio: “Per costruire uno stadio ci vogliono tre anni. Questo è un dato incontrovertibile. Il vero problema è poterlo costruire. La Juve ha realizzato un buon impianto che ha portato 10 punti in più a livello sportivo, ma non ha colmato il gap con le big d’Europa. Serve una struttura aperta h24, dove il tifoso contribuisce attivamente alla causa vivendo la sua vita quotidiana: comprando una cravatta, andando al cinema o al ristorante. Il ruolo del tifoso dev’essere attivo, senza che il suo contributo comporti aggravi economici. Mi immagino una struttura da vivere insieme alla società e alla squadra. Un “Disneyland” reale, che possa dare risultati reali e riqualificare il livello morale dell’ambiente. Può essere una tutela per la storia e per i valori del proprio club: sarebbe fondamentale per aiutare le giovani leve e riacquistare i valori ormai andati persi.

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