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Lotito: «Sabatini e Veron hanno sconsigliato a Bielsa di venire alla Lazio»
Intercettato dai microfoni di Repubblica fuori dal Senato, il presidente della Lazio Claudio Lotito ha continuato a rivelare particolari sul mancato arrivo di Marcelo Bielsa. “Lui vive nella pampa sconfinata qui invece ce stanno le norme, ce stanno i regolamenti” ha esordito il patron laziale.
Riprendendo quanto detto nell’ormai celebre conferenza senza domande di sabato 9 luglio continua “Ho sbagliato. Me dicevano: fai sognare i tifosi, porta un po’ di entusiasmo. Ma Lotito non vende sogni, vende solide realtà come dice quello… Inzaghi era la prima scelta, ho provato con Bielsa pe fa’ contenti i tifosi”.
La battaglia legale è alle porte, e per provarlo Lotito tira fuori le mail che gli serviranno per fare causa a Bielsa nelle aule di giustizia. “Ecco qua. Questa è la lettera sua, mi provoca, cerca l’incidente. Questa è la mia risposta dettata da Parigi. Non cado nella provocazione. Parlo della differenza di carattere, gli comunico che lo aspetto in sede con grande entusiasmo altrimenti la Lazio ne avrà dei danni incalcolabili. C’ho tutto per anna’ fino in fondo in tribunale”.
Lotito rincara la dose: “Lui è soprannominato El Loco, ma io so’ ancora più matto. Me so’ fatto incanta’. Volevo fa’ er fanciullino der Pascoli, il sognatore. Ma adesso me trasformo in Machiavelli”.
Il consigliere federale ribadisce anche di aver accontentato il tecnico rosarino in tutte le sue richieste contrattuali: “Non dico la cifra, ma poi c’erano altre mille clausole. I soldi li voleva in dollari, le variazioni sul cambio a carico mio. Va be’. Se cambia l’imposizione fiscale in Italia, la differenza la metto io. Ok. Biglietti aerei per l’Argentina in prima classe per cinque persone, lui e il suo staff. Cinque telefonini. “Claudio, io parlo 2-3 ore al giorno con l’Argentina”. Bolletta illimitata. Accetto. Hotel a cinque stelle, sempre. Gli dico: “Marcelo, quando sei venuto a Roma ti ho messo in un albergo mio. Era 4 stelle superior. Sei stato male?”. Lui me fa: “Benissimo”. “Allora che ce devi fa’ co ste 5 stelle, che sei grillino?”. S’impunta: 5 stelle. E va be'”.
Emergono anche dettagli curiosi come quello relativo al materiale tecnico richiesto dall’argentino: “Poi, c’è la storia delle sagome, quelle per simulare la barriera. Bielsa dice che vuole le sagome tedesche. Ma perché, quelle italiane che c’hanno? So’ uguali, so’ pezzi di plastica. No, tedesche. Le ordino, costano tre volte quelle italiane. El Loco ce tiene ai valori. Lo so io quali valori…” conclude ironicamente.
Almeno inizialmente tra Lotito e Bielsa c’è stata sintonia: “Viene a cena a villa San Sebastiano. Dodici anni di presidenza, mia moglie non ha mai aperto bocca sul calcio. Stavolta fa: “Simpatico”. Dall’Argentina telefonava a mio figlio, che ha 19 anni: “Come sta Claudio?”. Penso io: è una brava persona. Macché era solo speculativo, nel senso che voleva specula’. Sui soldi”.
Infine una stoccata al ds della Roma Walter Sabatini, molto amico di Bielsa ma anche ad un idolo laziale come Juan Sebastian Veron: “Sabatini lo ha chiamato per non farlo venire. Lotito è inaffidabile, gli ha detto. Lo stesso ha fatto Veron, per esempio”.