2014

Lotito: “Si confonde il presenzialismo con l’attivismo! Marotta? Lavoriamo in due mondi diversi”

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Ai microfoni di Tiki Taka ha parlato in esclusiva il presidente della Lazio, Claudio Lotito. Si parte dall’hashtag #Lotitoovunque, dalla foto dell”Ultima Cena’: “La vedo un po’ blasfema in quanto sono un cristiano cattolico praticante. Ho capito: sono presente in tutta una serie di manifestazioni che rappresentano la storia di questo paese. Io penso che sia eccessivo identificare la mia persona con una forma di presenzialismo perchè confondo l’attivismo con il presenzialismo, che sono due cose completamente diverse. Mi trattano come se fossi un intruso all’interno del sistema, mentre io svolgo il ruolo di rinnovare il sistema, cosa che stiamo facendo e che sta producendo dei risultati”. Sull’episodio della giacca dell’Italia indossata a Bari: “C’era il diluvio universale. Le dico solo questo: mi asciugai le scarpe con il phone, vennero dei fotografi a cui dissi ‘che venite a fotografarci? noi siamo piccoli e cicciotti!’, e da lì è uscito fuori tutto questo. La felpa della Nazionale l’hanno indossata tutti i giornalisti“. Sulle critiche di Marotta nei suoi confronti: “Le valutazione di Marotta non so su cosa si accampino, lavoriamo in due mondi diversi. Lui vive nel mondo dello spogliatoio, io in quello delle istituzioni. In passato c’era la mentalità del peso ponderato, cioè i voti si pesavano e non si contavano. Io forse ho capovolto, all’interno del sistema calcistico, all’interno della Lega, dei principi fondamentali: non esistono più servi della gleba, ma tutti rappresentano la propria posizione. C’è pari dignità. Perchè lo scontro con la Juventus? La politica della Juventus è quella di voler decidere le scelte e le linee programmatiche della politica sportiva. Abbiamo raggiunto all’interno del sistema calcio di Serie A un’aggregazione di società che hanno una unità di intenti programmatica che è stata condivisa e che viene sottoscritta attraverso l’espressione democratica di un voto. Ci sono delle squadre che non accettano di buon grado questo responso democratico e vorrebbero sovvertirlo attraverso una serie di pressioni mediatiche”.

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