2013

Lotito: “Stiamo rivolvendo le comproprietà tra Lazio e Salernitana. L’art.16 va rivisto”

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Il nodo delle comproprietà tra Lazio e Salernitana sta per essere districato in vista del termine ufficiale delle trattative. Intervistato dalla redazione di Granatissimi.com, il presidente della Lazio e della Salernitana, Claudio Lotito, ha rassicurato l’ambiente campano sui giovani biancocelesti in comproprietà che hanno convinto a Salerno nell’ultimo anno:“Al primo posto mettiamo la volontà dei giocatori per adesso li abbiamo ri-acquisiti come Lazio, dal momento che avevamo una scadenza di termini a Milano e di contratto con alcuni elementi. Se i giocatori intendono dare il proprio assenso a rimanere anche nella prossima stagione, vedremo, altrimenti cercheremo di valutare altre soluzioni. Quello che però cerco di far capire ai miei ragazzi che a Salerno la proprietà è la stessa ed hanno la possibilità di essere meglio seguiti ed avere la tranquillità salariale, dal punto di vista organizzativo, sanitario e così via. Insomma tutte quelle condizioni che possono permettere loro di esprimersi al meglio, avendo gli stessi vantaggi che hanno alla Lazio. Per questo dico che non conta solo la categoria, ma anche come viene condotta”.

Il confronto si sposterà presto in Federazione, con l‘art.16-bis delle NOIF. Che problema c’è? – chiede Lotito – Se dovesse arrivare una deroga di 12 mesi la accettiamo, poi Dio provvede. Non lo considero affatto un problema, in quanto non si favorisce nessuno, anzi si dà la possibilità ad alcune piazze di rivivere, come è successo per Salerno a beneficio del sistema calcio. Non è un vantaggio, ma un’opportunità. La norma va rivista perchè va contro il diritto alla libera imprenditoria, almeno fino a quando non sorge il conflitto di interessi, ma finchè Lazio e Salernitana non sono nella stessa categoria questo conflitto non c’è. Non capisco, si può avere un’altra società all’estero e non in Italia?”

Dove può arrivare la Salernitana? Per ora a questo Lotito non ci pensa. “Vediamo. Posso anche capire la parte della norma che vieta a due squadre di giocare nello stesso campionato se c’è lo stesso presidente. Il discorso diventa un po’ più complicato in quel caso. Ma la regola va rivista, perchè prevede divieti legati anche alle parentele. Faccio un esempio: se uno si sposa e crea un legame quindi poi che deve fare, vende la società?”, ha concluso.

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