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Mandelli: «Immobile? Qualsiasi allenatore lo vorrebbe. Attenzione a Berardi…»

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Paolo Mandelli, ex di Lazio e Sassuolo, ha parlato in vista della partita di domenica contro i neroverdi

Paolo Mandelli, ex di entrambe le squadre, è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia per parlare di Immobile, della sfida di domenica e molto altro. Ecco le parole del tecnico della Primavera del Sassuolo.

SU IMMOBILE – «Immobile è un giocatore che mi è sempre piaciuto, fin da quando l’ho incontrato nella Primavera della Juventus. Fa reparto, fa giocare bene la squadra, qualsiasi allenatore vorrebbe averlo. Penso sia attualmente il più forte attaccante italiano, è un giocatore di livello internazionale ma con l’umiltà di un principiante. È un’arma importante per la Lazio, ma può e deve esserlo anche per la Nazionale. Sicuramente ha incontrato qualche difficoltà nel corso della sua carriera, ma quando ha incontrato gli ambienti giusti ha saputo mettere in mostra le sue qualità. Penso che Inzaghi abbia grande merito in questo, mi dà l’idea di essere un allenatore che sa tirare fuori il massimo dai suoi giocatori ed è proprio quello che sta facendo con Immobile. 3-5-2? Credo che sia il modulo che in questo momento riesce a far esprimere al meglio i giocatori biancocelesti. Sono convinto che non sia una scelta definitiva, Inzaghi è molto sensibile in questo. Luis Alberto? È stata una piacevole sorpresa anche per me, lo conoscevo poco. Si sa che nel calcio queste cose possono succedere, spesso i giocatori sono influenzabili da quello che hanno intorno. Evidentemente ora ha trovato le condizioni per esprimersi al massimo, merito comunque ad Inzaghi anche per quanto riguarda questo giocatore».

LA SERIE A E L’EUROPA – «Le milanesi stanno tenendo il passo delle grandi ma non hanno ancora convinto in pieno come solidità di gioco. Restano un punto interrogativo, con ampi margini di miglioramento e punti importanti guadagnati, ma che devono ancora dimostrare di poter competere per la Champions League. Inzaghi ha dimostrato di essere bravo nel continuare a lavorare su un progetto, per lui è stato importante dare continuità al lavoro. La Lazio può solo migliorare, ha ampi margini, ovviamente devi avere anche un pizzico di fortuna nella gestione della rosa. Quando affronti questo numero di competizioni devi avere una rosa che ti permette di rifiatare, io ho visto il Sassuolo l’anno scorso che è stata falcidiata dagli infortuni, sono situazioni che alla lunga paghi. Se non succede nulla del genere la Lazio può arrivare in fondo in Europa League».

I GIOVANI BIANCOCELESTI – «Le generazioni di oggi hanno bisogno di essere accompagnate un po’ di più nelle difficoltà ma anche nei momenti belli. Trovare un ragazzo pronto da questo punto di vista è importante, sto notando che i ragazzi che riescono ad arrivare ad alti livelli sono quelli che hanno più personalità e voglia di imporsi. Strakosha? È un ragazzo che non è stato reclamizzato più di tanto e che invece sta offrendo prestazioni importanti. Un portiere anche quando non è chiamato a fare grossi interventi deve dare tranquillità al reparto difensivo e alla squadra in generale, lui lo sta facendo».

SASSUOLO – «È un momento particolare, dopo tanti anni dall’apertura del ciclo di Di Francesco è normale che ci sia un attimo di assestamento. Sono tranquillo, la squadra nonostante non abbia fatto tantissimi punti ha sempre offerto buone prestazioni, finora ha raccolto meno di quanto meritasse. Per la Lazio aver vinto anche giovedì è una sicurezza, ma tra le due partite c’è poco tempo. Recuperare le energie è determinante, bisognerà fare un po’ di cambi, nel calcio di oggi se non sei fresco fatichi contro chiunque. Il Sassuolo non avrà molti punti ma è una squadra tranquilla, con un buon ambiente alle spalle. La squadra avrà voglia di prendersi punti che sul campo aveva meritato. Sapere che ci sono due o forse tre squadre molto in difficoltà in Serie A penso che un po’ più di tranquillità alla società la possa dare. A chi stare attenti? Berardi e Adjapong, sono i più pericolosi. È una soddisfazione per me vedere giocatori che ho allenato in Primavera riuscire a calcare palcoscenici così importanti. Non so se sarà l’ultima stagione di Berardi a Sassuolo, è logico che lui è un giocatore di altissimo livello ma il Sassuolo crede molto in lui, gli dà molta fiducia. Penso che ci dovrà sempre essere una scelta di anno in anno, soprattutto da parte sua».

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