2015

Manfredini: “Prima del preliminare c’era troppa convinzione, l’eliminazione è stata un brutto colpo”

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Christian Manfredini è intervenuto ai microfoni di Radio Olympia: “Prima del preliminare c’era troppa convinzione, quasi la certezza, di qualificarsi ai gironi. Per questo motivo il contraccolpo è stato molto forte. Questo ha condizionato le prestazioni successive, poi si è ritrovato il ritmo dello scorso anno e sono tornati i risultati. Biglia è molto importante e la sua assenza ha pesato, ma non è decisivo come Messi o Cristiano Ronaldo, quindi una squadra come la Lazio deve trovare il modo di trovare soluzioni alternative. Anche perchè ci sono giocatori che se trovano spazio riescono a dimostrare il loro valore, ad esempio Keita. Ha dimostrato che da prima punta ha reso forse maggiormente rispetto a quando è stato utilizzato da esterno. E’ veloce, tecnico e imprevedibile. Merita più spazio anche quando torneranno tutti i titolari. Voglio aspettare ancora qualche partita per dare un giudizio sui nuovi acquisti. La Lazio per raggiungere traguardi importanti ha bisogno che i giocatori più importanti dello scorso anno si confermino. Non si può prescindere dalle prestazioni di Felipe Anderson, Candreva o Djordjevic. A Roma c’è grandissima pressione, anche Radu che conosce benissimo la piazza in questo momento di difficoltà sta facendo fatica ad uscirne. Bisogna isolarsi dal contesto, non ascoltare nulla e concentrarsi sul lavoro quotidiano. Giocando terzino bisogna mantenere sempre alta la concentrazione. L’esterno di centrocampo sa che dietro ha il compagno, il terzino ha un approccio diverso perchè se sbaglia dietro non c’è nessuno. Lulic sta facendo bene in quella posizione. Come successo anche ad altri esterni che hanno fatto entrambi i ruoli e facendo tutte e due le fasi, come Sorin o Cesar. Nel calcio moderno se ci riesci, se hai testa e gamba, giochi più spesso, hai più possibilità. Quando Radu è arrivato alla Lazio era un centrale, poi si è spostato sulla fascia. Io lo vedo centrale difensivo, secondo me il ruolo più adatto a lui è quello. Poi ha la testa e il fisico per fare tutti e due i ruoli. Il campionato è molto equilibrato e può succedere di tutto. Lui è un giocatore di temperamento sempre pronto a discutere in campo. Poi questo non è sempre sinonimo di leader. Il giocatore con più carisma con cui ho giocato è Paolo Di Canio. Lui sapeva difendere i compagni, pubblicamente e privatamente, come nessun altro. Lo conosco da diversi anni, io giocavo nella Juventus e lui era in prima squadra. Paolo avrebbe potuto avere una carriera ancora più brillante anche in nazionale. Era un giocatore fantastico. Tecnico e forte fisicamente. Ma tutto quello che faceva non lo faceva perchè doveva o per pubblicità, quello è il suo dna. Era un leader naturale, anche in allenamento si comportava nello stesso modo. Adesso Napoli e Fiorentina sono le squadre più in forma. Ma non so se la Fiorentina potrà reggere su questo livello per tutto il campionato. La Juventus tornerà, ne sono sicuro

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