Marelli: «Ayroldi ha arbitrato male. Quel che è certo è che non c’è chiarezza, neanche dalle immagini»
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Marelli: «Ayroldi ha arbitrato male. Quel che è certo è che non c’è chiarezza, neanche dalle immagini»

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Luca Marelli, ex arbitro e commentatore tecnico arbitrale Dazn, è intervenuto ai microfoni di Cagliarinews24. Le sue dichiarazioni

In merito al brutto arbitraggio mostrato ieri dal sig. Giovanni Ayroldi nel corso di Lazio Cagliari, è intervenuto ai microfoni di CagliariNews24 Luca Marelli, ex fischietto italiano e commentatore tecnico arbitrale Dazn. Le sue dichiarazioni sugli episodi che hanno fatto infuriare i rossoblù.

Partiamo con il primo episodio incriminato, il calcio di rigore per contatto in area tra Zortea e Pellegrini. Come lo giudica?
«Premetto che Ayroldi nel complessivo ha arbitrato male e non mi è piaciuta la sua direzione di gara. Quel che è certo è che non c’è chiarezza, neanche dalle immagini. Nel suo intervento Zortea prende tutto, pallone e piede. In queste situazione poco chiare anche dalle immagini il Var non interviene. Non è intervenuto per negare il rigore alla Lazio e non sarebbe intervenuto qualora l’arbitro non l’avesse assegnato, perché a punto non c’è chiarezza nelle immagini e il Var interviene solo dove c’è una chiarezza di errore. Di conseguenza ha fatto fede la decisione di campo»

Il secondo episodio incriminato è quello del cartellino rosso a Yerry Mina che, sempre dalle immagini, si evince un leggero contatto con Castellanos che si lascia cadere mentre Ayroldi, in quel momento, era addirittura girato. Giusto estrarre il cartellino?
«E’ vero che in quel momento Ayroldi è girato, ma l’arbitro è sempre coadiuvato da quarto uomo e dagli assistenti di campo, dunque non sappiamo cosa sia successo, è possibile che la situazione sia stata segnalata da uno di loro. Il contatto tra Mina e Castellanos non è sicuramente da cartellino giallo, anche perché l’attaccante della Lazio è spalle e lontano dalla porta, inoltre il Cagliari aveva anche una serie di difensori schierati. C’è da dire che Castellanos lamenta un “pizzicotto” al fianco, e qualora fosse così il giallo è giusto. Ma certamente per il solo contatto di gioco l’ammonizione e la successiva espulsione è sbagliata»

L’espulsione di Mina fa accendere un piccolo parapiglia intorno ad Ayroldi che pochi istanti dopo sventola il giallo in faccia ad Adopo e conseguente rosso. Come giudica questa decisione?
«Tra i tre episodi incriminati l’espulsione di Adopo è sicuramente quella meno dubbia. Il giocatore ha commesso una leggerezza evidente andando ad applaudire l’arbitro in maniera ironica. Questo gesto, da regolamento, è da punire con il cartellino giallo. Se Ayroldi avesse fatto finta di non vedere avrebbe commesso lui un ulteriore errore. Capisco le discussioni sul rigore e sull’espulsione eccessiva di Yerry Mina, ma sul rosso ad Adopo non ci sono dubbi, su questo episodio il giallo è stato corretto»

Questi episodi dubbi, in modo particolare la decisione di assegnare il calcio di rigore senza neanche andare a rivedere le immagini, potrebbero essere superati con l’introduzione del Var a chiamata? In questo caso il Cagliari si sarebbe potuto tutelare mandando l’arbitro al monitor per avere una visione migliore dell’accaduto. Magari avrebbe notato la gamba alta di Pellegrini e Zortea che, pare, tocchi il pallone un istante prima dell’avversario.
«Sulla questione della gamba alta o gamba tesa si è fatta sempre tanta confusione. Nel calcio non è vietato alzare la gamba per controllare il pallone, il fallo avviene nel momento in cui la gamba alta è indirizzata direttamente verso un avversario mettendo a rischio la sua incolumità. In questo caso non si può parlare di gamba tesa perché Pellegrini la alza verso il vuoto e non verso Zortea che gli stava a fianco e non davanti. Dunque sull’episodio del rigore la gamba del giocatore laziale non è un elemento di discussione, si può discutere se Zortea arrivi prima a toccare il pallone. In ogni caso si, sono assolutamente sempre stato favorevole al Var a chiamata. Ricordiamoci però che in altre esperienze, come negli Stati Uniti o nel basket, dove già esiste il Var a chiamata viene sempre attuata la discriminante della chiarezza delle immagini. Se neanche al monitor è chiara ed evidente la situazione, la decisione resta quella presa sul campo. Dunque in questo caso Ayroldi, anche andando al Var, non avrebbe cambiato la propria decisione, per quanto possa essere discutibile»

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