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Marelli: «Ecco tutte le novità arbitrali di questa Serie A, vi spiego TUTTO»

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Marelli: «Ecco tutte le novità arbitrali di questa Serie A, vi spiego TUTTO». Le parole dell’ex direttore di gara

Intervenuto ai microfoni di Radio Laziale, l’ex arbitro Luca Marelli ha spiegato il nuovo regolamento del campionato di Serie A. Queste le sue parole:

PAROLE – «Quali sono le novità di quest’anno dal punto di vista interpretativo? Il tocco di mano volontario che prevede l’espulsione nel caso in cui impedisca che la palla vada in rete, è una fattispecie molto rara. È una specifica molto difficile da applicare secondo me, capire se un gesto è volontario o meno è difficile. Poi ci sono le modifiche sull’invasione del calcio di rigore, sono direttive inserite da diversi anni secondo i quali andava punito un giocatore attaccante o difendente nel caso di rigore. Ci sono direttive di essere più fiscali sulle proteste, solo il capitano può chiedere spiegazioni e non protestare. Come successo ieri con Goldaniga in Juventus-Como. Nel casino le tempistiche si allungano, c’è impossibilità di comunicare soprattutto durante i check.

Chi mi è piaciuto di più? È un po’ presto per dirlo, gli arbitri sono in una fase di rimessa in moto. In campo si è sbagliato un pochino di più rispetto al solito, ma fortunatamente ci sono stati gli interventi del VAR. Per farci un’idea bisogna aspettare la fine di settembre, in queste tre giornate vedremo tanti giovani su partite importanti.

Dichiarare la fede calcistica? La realtà è che quando sono entrato nell’AIA e nel formulario che bisognava compilare c’era il riquadro sulla squadra che si tifava. Poi è stato eliminato. Si cresce, non siamo diciottenni che vediamo solo i colori della squadra che tifiamo. Non credo che un arbitro vada a sbagliare volontariamente perdendo 3.500 euro a settimana perché non è stato designato.

Il grande errore iniziale è stata la comunicazione sbagliata di Uefa e Fifa perché si è spiegato a grandi linee cos’è il VAR o al fuorigioco semiautomatico lasciando sempre tanti dubbi, soprattutto sull’utilizzo degli strumenti. Il frame è individuato dalla macchina, è semi automatico perché la macchina non può valutare se il giocatore è in fuorigioco attivo o passivo perché la macchina non può ragionare. È l’uomo che lo valuta. Se un giocatore in posizione di fuorigioco segna, la macchina ti dice che lui era in fuorigioco ma non ti dice se ha segnato perché non lo sa. È l’arbitro che valuta».

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