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Massimo Maestrelli: «Con Lotito il tifoso si è disinnamorato. Evento ‘Di padre in figlio’? L’anno scorso ha rifiutato l’invito»

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AGGIORNAMENTO ORE 13.15 –Il figlio del ‘Mestro’ si è concesso ad una lunga intervista per il quotidiano romano. Egli, che è anche uno degli esponenti di spicco di “Emozione Lazio”, lancia una grossa frecciata al patron Claudio Lotito: «Con questo presidente la rabbia ha lasciato il posto all’indifferenza. E da quando è stata fondata la Lazio non era mai successo. L’obiettivo è fare il possibile per risvegliare le coscienze e far sì che questa situazione di freddezza e immobilità cambi una volta per tutte».

Alla domanda “come nasce Emozione Lazio?”, Massimo Maestrelli ha subito risposto deciso. «Dal malessere che gravita attorno alla nostra squadra, dalle delusioni sportive allo stadio vuoto. Ci incontriamo con frequenza in uno studio di avvocati. Ognuno lancia un’idea con la finalità di far tornare il sereno, di riportare tutto alla normalità. Lo sport e, in particolare, il calcio insegnano che senza passione non si va da nessuna parte».

Il problema principale resta sempre Lotito.  “La sua presidenza è partita benissimo con la rateizzazione del debito e l’introduzione di determinate regole all’interno dello spogliatoio. Poi, invece, non ha fatto i conti con la passione. Il calcio è come un’azienda, se manca la passione non riesci a conquistare l’amore della gente. Non ha capito che il tifo laziale ha bisogno di essere coinvolto continuamente, a prescindere dai risultati”.

L’attenzione e le attese dei tifosi, adesso, sono tutte proiettate al prossimo 23 maggio, giorno di “Di Padre in Figlio”. Ci sarà Lotito? La prima volta è stato invitato, ma non è venuto. Credo che l’invito sia partito anche quest’anno. Per il momento non sappiamo nulla sulla sua presenza. Certo, il clima non gli sarà favorevole”.

 

La favola del Leicester ha colpito gli amanti di calcio di tutto il mondo, sarà un’impresa che resterà per sempre nella storia del calcio. I tifosi della Lazio però hanno già assistito ad un evento simile nella stagione 73’/74′ quando una banda di calciatori, tornata nel massimo campionato italiano solo la stagione precedente, riuscì a vincere la serie A con una partita di anticipo. «In quella Lazio c’era tanta passione, la stessa che ho rivisto nel Leicester di Ranieri», questo il pensiero di Massimo Maestrelli (figlio del grande Tommaso). “Claudio mi ricorda il babbo per semplicità – come si apprende nell’intervista rilasciata per il Corriere dello Sport -. Vardy assomiglia a Chinaglia. Giorgione beveva una bottiglia di Chivas prima dell’allenamento”.

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