Campionato
Mauri: «Sarà un derby combattuto, la Lazio giocherà alla pari»
Stefano Mauri, ex giocatore biancoceleste, ha parlato del derby di Roma e non solo: le parole dell’ex Lazio
Ai microfoni di Radiosei, Stefano Mauri ha parlato del derby di Roma e non solo. Le parole dell’ex Lazio.
DERBY – «Chiaro che in una città come questa l’attesa del derby sia particolare e diversa dalle altre parti. Questa partita si aspetta da mesi e più ci si avvicina, più la tensione aumenta. Purtroppo sarà un derby senza tifosi e questa inciderà particolarmente, la bellezza di una gara perde tanto senza la cornice di pubblico. In campo, invece, si sa che è una partita fondamentale, ora come ora più per la Lazio che per la Roma».
PUNTI – «Al momento i biancocelesti hanno 6 punti in meno rispetto ai cugini e ciò pesa perché, dovesse arrivare una sconfitta, il divario aumenterebbe ulteriormente. Alla fine credo che l’Inter, il Milan e la Juventus occuperanno le prime tre posizioni, quindi la Lazio si giocherà il quarto posto con Napoli e Roma».
AVVERSARI – «Loro hanno trovato la giusta quadratura in campo, hanno una difesa forte. Ibanez, Smalling e Mancini compongono un’ottima difesa, in più hanno Veretout e Villar in mezzo al campo che si completano bene. Lo spagnolo, pur essendo molto giovane, ha una grande personalità. Davanti ci sono Dzeko e Mkhitaryan, senza Pedro fortunatamente che si esalta in questo tipo di gare facendo gol pesanti. È un bene che non ci sia».
PARTITA – «La Lazio quest’anno ha avuto un po’ di alti e bassi, ma con la Champions era facilmente pronosticabile. Con questo impegno durante la settimana, è normale che un po’ di punti in campionato siano stati persi, come tante altre squadre d’altronde. Credo sia stato dimostrato che nelle partite importanti i biancocelesti se la siano giocata quantomeno alla pari, se non addirittura meglio delle avversarie. Sarà una bella partita, molto combattuta e la Lazio si giocherà le proprie chance alla pari. Tutt’e due le squadre partiranno con l’idea di fare la partita, poi devono essere brave, in particolare la Lazio, a capire quando aspettare e creare dello spazio per attaccare. Alla Roma non bisogna concedere il contropiede, possono essere pericolosi con la velocità dei loro giocatori di punta. Per come la vedo io è sempre la Lazio di Inzaghi, lo hanno anche dimostrato in campo. In una stagione con la Champions dopo tanti anni, le partite ravvicinate, soprattutto gare importanti e quindi poca possibilità di alternare i giocatori, è normale perdere alcuni punti».
GARA SENTITA – «L’ambiente credo si approcci nella stessa identica maniera. Solitamente, nella settimana prima del derby, i tifosi si facevano sentire con le visite a Formello a darci la carica giusta, ma adesso credo non sia possibili per le questioni legate al Covid. La partita comunque è sentita e penso la sentano anche i giocatori. Chi la vince? Bella domanda, ma penso la Roma sia favorita».
LULIC – «Spero possa tornare proprio nel derby. Le notizie che arrivano sono abbastanza confortanti. Il mercato finisce a febbraio, vediamo fino a quel punto come l’esterno reagirà. Qualche mossa in entrata per me andrebbe fatta. Questo mercato sarà caratterizzato dagli scambi, pochi investimenti veri e propri. Solo le squadre a rischio retrocessione faranno delle mosse importanti, ma non credo ci saranno spostamenti decisivi».
MURIQI – «Il giocatore che abbiamo visto fino ad ora, non può essere quello vero. Non lo seguiva solo la Lazio, quindi il suo valore non si è saltato solo agli occhi di Tare. Ricordo come anche Caicedo all’inizio fosse un oggetto misterioso, quasi un acquisto sbagliato. Poi Inzaghi confermò ed è diventato il giocatore che ora è richiesto da molti».
CAICEDO – «La società e Inzaghi credo lo vogliano tenere, anche perché Muriqi non si è ancora inserito al meglio nei meccanismi biancocelesti. È pur vero che ogni giocatore ha un prezzo, a seconda dell’età e di quello che sta facendo. Se dovesse arrivare un’offerta in linea o sopra le aspettative della società, allora ci si può pensare. Il rischio poi di perderlo a zero è una scelta della società. Se non viene ceduto in questa finestra di mercato, poi bisogna decidere se portarlo a scadenza o rinnovargli il contratto. Queste sono dinamiche societarie che credo Tare conosca anche bene».