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Mendieta, da ‘bidone’ laziale a dj nella finale di Champions League
Gaizka Mendieta, nuova professione, deejay. L’ex “bidone” biancoceleste, per due stagioni miglior giocatore della Champions League con la maglia del Valencia, salvo poi deludere ogni tipo di aspettativa con la maglia della Lazio (pagato 90 miliardi di lire), ha lasciato definitivamente il mondo del calcio. Forse uno dei flop più clamorosi della storia del pallone.
La sua passione, adesso, è soltanto la musica. In occasione della finale di Champions League, in programma il 28 maggio a Milano, lo spagnolo si esibirà infatti come dj ufficiale del festival all’interno del villaggio sportivo allestito per intrattenere i tifosi delle due squadre di Madrid (sperando non ci siano incidenti vista l’accesa rivalità tra Real e Atletico). Chi si intende di musica, giudica ottime le performance di Mendieta dietro la consolle.
Ai tifosi laziali, invece, il ricordo del giocatore basco non suscita certamente emozioni e rimpianti. Ceduti Nedved e Veron, il presidente Cragnotti nel 2001 aveva investito tutto proprio su di lui. Peccato che in campo non si sia mai espresso. Anzi, ha collezionato prestazioni deludenti a ripetizione. In totale, 20 presenze e zero reti.
Adesso Mendieta, taciturno, ombroso e spesso triste, vive a Middlesbrough (squadra dove ha militato dopo Lazio e Barcellona). Una città che rispecchia in pieno il suo carattere introverso e timido. La musica è la sua nuova vita e lo dimostrerà anche agli italiani presenti al Meazza il 28 maggio. In quello stadio, dove nel 2001, perse la finale di Champions League ai rigori contro il Bayern Monaco. Prima di diventare un calciatore-fantasma.
FONTE: lultimaribatutta.it / Paolo Signorelli