2014

Minala a 360°: “Sono un calciatore grazie a mio fratello. Se dovessi ottenere la cittadinanza mi piacerebbe giocare per l’Italia!” – FOTO

Pubblicato

su

Ha fatto il giro del mondo la storia di Joseph Minala. Il centrocampista della Lazio, oggi in prestito al Bari, è stato per mesi e mesi al centro del dibattito in merito all’età: la carta d’identità segna 18 anni, l’aspetto fisico molti di più. Un polverone alzatosi per nulla, che non ha scalfito minimamente il giocatore camerunese, sempre concentrato e voglioso di fare bene sul campo. Il portale brasiliano globoesporte.globo.com ha contattato in esclusiva il numero 58 biancoceleste: “Se oggi sono qui e sono un giocatore professionista è perchè mio fratello mi ha incoraggiato a seguire il mio sogno e mi ha protetto. Nel mio paese pensavo solo ad uscire la sera e a divertirmi. Mio fratello mi ha dato uno schiaffo in faccia per impedirmi di uscire e mi ha detto di approfittare del dono che avevo, mi diceva che ero diverso dagli altri e che non potevo sprecare questa opportunità – racconta Minala – Mi ha aiutato a seguire la strada giusta, è stato molto importante per me. Quando ho ricevuto la chiamata del Napoli, fu la prima persona che ringraziai”. Poi sul caso dell’età: “Ancora non mi credono, ma io sono arrivato in Italia tra il 13esimo e il 14esimo anno d’età. Questa cosa mi ha fatto crescere e maturare“. Si passa poi al primo approccio nel ‘Belpaese’, un imprenditore senegalese promette a Joseph un provino con un club di Milano: “Mi illustrò il progetto, comprandomi un dizionario italiano per studiare la lingua. Quando arrivammo a Roma, mi lasciò nella stazione Termini, mi disse che doveva andare in bagno ma non tornò più. Rimasi lì da solo, senza soldi, con i miei bagagli. L’unica cosa che ho pensato era quella di andare alla polizia e dire la verità“. Adesso Minala è un giocatore professionista, ma non dimentica le proprie origini: “Mando la maggior parte dei soldi che guadagno alla mia famiglia. Mio padre non lavora, mia madre ha molte cosa da fare ma non si può dire che abbia un lavoro serio. Per quanto riguarda i miei fratelli (sono dieci, ndr), solo uno guadagna davvero. L’Africa è così, spero di fermarmi nel calcio italiano per essere d’aiuto alla mia famiglia“. Si torna a parlare del caso relativo all’età: “Quando giocai nella categoria Juniores della Lazio mi chiedevano cosa ci facessi lì, mi dicevano che non avevo l’età per giocare con loro. Non mi importava nulla, io pensavo solo a giocare e a vincere”. Sul capitolo Nazionale: “Se un giorno dovessi ottenere la cittadinanza italiana potrei pensare di giocare per l’Italia. Ma ora sono del Camerun, che è il mio paese. Il mio sogno è indossare questa maglia, è la cosa più importante per me“. Il sito brasiliano chiede infine a Minala se gli piacerebbe approdare, un giorno, in un club verde-oro: “Credo che faccia bene giocare in Brasile. Guardo molto il vostro campionato, è molto tecnico e attraente. La mia squadra brasiliana preferita? Il San Paolo“. Oggi nel Bari, domani nella Lazio. Joseph non vuole fermarsi.

Exit mobile version