2014

Minala racconta: “Mi avevano promesso un provino col Milan. Oggi qui grazie allo stato” – FOTO & VIDEO

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AGGIORNAMENTO ORE 12:28 – A Sky Sport 24 è stata mostrata un’altra piccola anteprima dell’intervista di Minala con Di Marzio. In particolare il centrocampista camerunense ha raccontato il suo approdo alla Lazio: “Avevo un’aspettativa personale, prima di tutto sono un tifoso della Lazio. Con il Napoli avevo trovato un accordo, prima di firmare con la Lazio. L’ho fatto vedere anche al ds Tare. Prima di arrivare a Formello ho fatto anche un provino con la Roma: firmai un pre contratto con Bruno Conti, ma aspettavo solo la chiamata della Lazio“. Poi un’altra battuta su chi è ancora scettico sulla sua età: “Forse lo dicono dopo che li ho fatti sudare senza mai fargli vedere il pallone!. Infine il lato toccante e umano di questo ragazzo che spedisce interamente il suo stipendio (1500€ ndr) alla sua famiglia in Africa: “E’ per questo che gioco a pallone, non ho dentro di me la spinta a giocare per me stesso. I miei non lavorano, mia madre fa qualcosa per occuparsi per la famiglia. I soldi che prendo qua li mando giù per dare loro una mano. Questa è già una grande cosa, grazie a Dio“.

L’arrivo alla Lazio, il caos sulla propria data di nascita, l’esordio in Serie A. E’ stata una prima annata davvero intensa per Joseph Minala, centrocampista biancoceleste classe ’96. Il camerunense si è raccontato ai microfoni di Gianluca Di Marzio, in un’intervista che andrà in onda integralmente domani su SkySport24. Nel frattempo ecco una piccola anticipazione delle parole del giovane mediano riportate durante la trasmissione ‘E’ sempre Calciomercato‘:

La tua storia è stata particolare. Fino a quando un procacciatore di talenti ti ha promesso un provino col Milan…
“Sì, ha inventato questa storia. Mi ha inventato un telefonino che non ha mai usato, e non c’era nemmeno il Milan. Sono arrivato alla Stazione Termini, poi non ho avuto notizie di lui. Ho raccontato quello che è successo alla polizia, e oggi sono qui grazie allo stato italiano che mi ha dato un’opportunità. Mi hanno portato in ospedale, senza rimandarmi al mio paese. Sono stato visitato, e poi sono andato in comunità. E così è nata la mia carriera in Italia”.

Sai anche tu che non dimostri 18 anni…
“Penso di sì… La gente la vede così, ma non voglio dire che gli africani sono tutti così. Noi, comunque, dimostriamo un’età più avanzata. Ma la verità è quella che dichiariamo. Quella scritta sulla carta d’identità…”.

pubblicato alle ore 00:06

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