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«Mister -9», spettacolo su Fascetti. Serafini e Di Clemente: «Impossibile non raccontare le gesta di un grande uomo»
Eugenio Fascetti, nome indimenticabile che rievoca l’impresa della «Lazio dei -9», squadra che scrisse una delle pagine più importanti della storia biancoceleste. Giorgio Serafini Prosperi, autore dello spettacolo teatrale «Mister -9», ha deciso di rivisitare la figura del tecnico, e insieme ad Alessio Di Clemente (attore protagonista dell’opera) hanno parlato dello show sulle frequenze di ElleRadio, all’interno della trasmissione “Laziali on Air“.
Alessio Di Clemente, come ti sei calato nel personaggio di Eugenio Fascetti?
«Noi parliamo del nostro Fascetti, una caratterizzazione in grado di mettere in evidenza l’uomo e non la parte pubblica dell’allenatore. E’ un lavoro di interpretazione, il Fascetti che parla con se stesso, la visione di un tecnico e di un uomo che abbiamo voluto reinterpretare artisticamente».
Da attore che effetto ti fa scoprire la storia di quella incredibile stagione?
«Io sono un tifoso della Fiorentina, una realtà che non è abituata a vincere. Esattamente come la Lazio, che deve sempre combattere contro i potenti del calcio. Il gol di Fiorini mi ha ricordato quello realizzato dai viola nello spareggio per tornare in Serie A contro il Perugia. La cosa che mi ha emozionato di più del tifo laziale è stato scoprire il canto dei tifosi sulle note dei ‘Giardini di Marzo’ di Lucio Battisti».
Giorgio Serafini Prosperi, come è nata questa idea?
«Ho partecipato anche alla realizzazione dello spettacolo su Tommaso Maestrelli, ma quella era più la rincorsa di un mito che non avevo vissuto direttamente. La Lazio del -9 invece l’ho vissuta pienamente, ero sempre allo stadio e quella è una squadra che mi è rimasta attaccata sulla pelle. Un ricordo indelebile che ho voluto far rivivere perché non è mai svanito del tutto. Sono partito nella storia dal momento in cui Fascetti, dopo la promozione in Serie A, era stato sostituito. Non tutti sanno che il tecnico aveva altri due anni di contratto e vi rinunciò. Un personaggio d’altri tempi, una storia impossibile non aver voglia di raccontare».
Qual è stato un aneddoto particolare della preparazione dello spettacolo?
«Al di là dei momenti vissuti al fianco di Fascetti, c’è stato il colloquio con Giancarlo Oddi che ci ha raccontato molti particolari anche inediti. Il mister ce l’aveva particolarmente con i giocatori che sprecavano il loro talento. Una volta un giocatore doveva saltare l’allenamento per fare fisioterapia, ma il mister lo seguì con la macchina e scoprì che invece che alla visita, andò via con una signora bionda. Il mister chiese a tutta la squadra il colore dei capelli della moglie del giocatore in questione e quando scoprì che non coincidevano con quelli della donna vista in macchina voleva parlare con la moglie del calciatore. Toccò proprio ad Oddi calmare i bollenti spiriti del mister ed evitare una probabile crisi matrimoniale».