Moggi torna sullo scudetto del 2000: "A distanza di anni posso dire di esser contento che lo abbia vinto Cragnotti" - Lazio News 24
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Moggi torna sullo scudetto del 2000: “A distanza di anni posso dire di esser contento che lo abbia vinto Cragnotti”

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Ai microfoni di Radio IES è intervenuto Luciano Moggi: “Lasciamo perdere lo scudetto perso a Perugia. Il Giubileo è durato due anni. Adesso che si parla di alluvioni quella sarebbe considerata pioggerella. Quel campo era una palude. Ma lo sbaglio lo feci io. Dopo 45 minuti fermi con quel freddo e con quel campo dovevo prendere e portar via la squadra. Invece ho fatto il signore per non essere sempre tacciato di arroganza non ho fatto nulla e ho sbagliato. La Lazio lo meritava ma così come lo meritava la Juventus. A distanza di anni posso dire che sono stato contento che lo abbia vinto Cragnotti. Nedved? Ogni volta che venivamo a Roma ci segnava, e pensai di vendere Zidane che non segnava molto e prendere Nedved così quando saremmo venuti a Roma eravamo tranquilli. Quelle sul contratto sono soltanto storielle. Un contratto non depositato non ha nessun valore. Pavel mi disse che stava bene a Roma perchè all’Olgiata giocava a Golf. Io gli proposi di venire a Torino per mostrargli il campo dove giocavano anche gli Agnelli. Lui venne e si innamorò e restò qui. Tutto il resto sono chiacchiere da bar. Nedved dicendomi di sì si è costruito da solo la sua fortuna. Oggi studia da dirigente della Juventus, è molto apprezzato e stimato dalla famiglia Agnelli“. Sul campionato in corso: “Lo scudetto lo vince la Juvenus, al secondo posto la Roma e il terzo gradino se lo giocano Inter e Napoli. Poi c’è la Lazio. Sempre se Mancini riuscirà a dare un cambio di marcia a questa squadra altrimenti la Lazio può arrivare anche davanti ai nerazzurri. Per costruire una squadra vincente non bastano le qualità tecniche. Quando si acquista un giocatore il carisma è l’aspetto più importante. In questo calcio italiano la Lazio può dire la sua. Mi ha sorpreso la sconfitta di Empoli. C’è un presidente che fa società, Lotito. Oggi in molti lo criticano ma se se ne dovesse andare lo rimpiangerebbero. Non arriverebbe un presidente bravo come lui. La squadra è composta da buoni giocatori ma nessuno eccezionale e servono giocatori sopra la media per vincere. Djordjevic mi piace è un attaccante vero”. Infine su Lotito: “Ci sa fare, la sua Lazio è sempre competitiva e riesce sempre a costruire una squadra di buon livello. Se dovessi andare a pranzo con un presidente della serie A per conoscerlo andrei con Ferrero. Mi piace il suo personaggio passionale e credo sia allegro e divertente”.

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