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Muzzi su Torino-Lazio: «Gara tra allenatori bravi, sarà una grandissima partita»
L’ex attaccante di Lazio e Torino Roberto Muzzi, oggi vice-allenatore del Panathinaikos, è intervenuto presso la trasmissione radiofonica “Laziali On Air”, in onda dalle 10 alle 13, dal lunedì al sabato, sugli 88.100 FM di Elleradio per commentare il prossimo match di campionato che vedrà protagonisti i granata contro i biancocelesti.
Che idea ti sei fatto dopo le prime giornate di questa Lazio?
“Finora la Lazio non è stata bellissima, ma concreta, molto concreta, difficile da incontrare per tutti. Domenica nonostante le difficoltà iniziali ha ottenuto un punto più che meritato, viste le tante occasioni da gol create”.
Su Simone Inzaghi:
“Lo stimo come allenatore così come lo stimavo da giocatore. Ci incontrammo con le squadre Allievi, io allenavo la Roma, mi sembra un ragazzo preparato a tutti i livelli e potenzialmente in grado di portare la squadra dove merita”.
Ad Udine c’è stata la prestazione probabilmente più brillante della Lazio in questa stagione. Come si può trovare una continuità per giocare sempre a quel livello?
“A Udine la Lazio mi è piaciuta tantissimo, la squadra ed Inzaghi hanno bisogno di tempo. I risultati aiutano a lavorare sul gioco. La rosa della Lazio è importante, mi piace molto Keita in particolare, ma i giovani di talento sono veramente tanti. Lavorandoci su Inzaghi può sicuramente assestarsi ai livelli visti a Udine”.
Ora c’è il Torino, il confronto con Mihajlovic sarà stimolante:
“E’ un allenatore sanguigno, il Toro sta vivendo un grande momento e Sinisa starà già caricando i suoi giocatori. Sarà una grandissima partita, un confronto tra due allenatori che sanno mettere bene le squadre in campo, con il Torino che quest’anno ha un attacco di primissimo livello, come fatto vedere a Palermo”.
Ieri la visita della Lazio ad Amatrice ha provocato grande emozione:
“La Lazio si è dimostrata sempre sensibile a questi temi e le immagini dei giocatori nelle zone colpite dal terremoto sono state sicuramente edificanti”.
In Grecia, da secondo di Stramaccioni al Panathinaikos, cosa si dice del calcio italiano? La realtà greca coinvolge più gente negli stadi?
“Del calcio italiano ad Atene si parla solamente bene, resta un modello da seguire, anche se in Grecia gli stadi sono spesso esauriti e c’è una grandissima partecipazione popolare che forse in Italia si poteva riscontrare solo nel passato. Qui stanno ricostruendo gli stadi in stile inglese, sono più attaccati al campo e il pubblico si sente maggiormente coinvolto e vicino alla squadra”.
Da ex attaccante, come commentare la crisi tecnica degli attaccanti italiani?
“Quando giocavo io era più facile arrivare in prima squadra. Non ho nulla contro i calciatori stranieri, ma il settore giovanile italiano va tutelato al meglio, cosa che al momento non avviene. Questo si ripercuote sulla qualità della Nazionale, ai giovani giocatori non viene permesso di esplodere subito come avveniva ai miei tempi. Questo pur essendo la Lazio la squadra che offre migliori chance ai giovani al momento in Italia. Seguo la Primavera, dove gioca mio figlio Ramon e sono rimasto molto impressionato da Alessandro Rossi”.
Potrebbe essere lui la futura alternativa ad Immobile?
“Il salto nella prima squadra è comunque importante, ma aiuta il ragazzo a migliorare e ad esplodere. Un giocatore come Rossi, inserito in un contesto di prima squadra, imparerebbe moltissimo, cambierebbe completamente prospettive adattandosi a ritmi differenti. Inoltre, allenarsi accanto a giocatori importanti come lo stesso Immobile, gli farebbe molto bene. Deciderà Inzaghi quando lo porterà con sé, ma io non perderei troppo tempo”.
Il campionato sta fornendo le prime indicazioni, con valori differenti espressi dalle milanesi:
“L’Inter sta affrontando un momento non facile a livello ambientale, senza nulla togliere all’impresa compiuta dal Cagliari domenica scorsa. De Boer deve adattarsi al calcio italiano comprendendone la realtà, cosa che al Milan non serve perché Montella è già molto bravo ed esperto”.
In Champions la Juventus ha superato l’ennesimo esame di maturità, il Napoli no. La Lazio può ritagliarsi il suo spazio in campionato visti i tanti impegni delle avversarie?
“Secondo me sì, è un gruppo che può giocarsela con tutte le altre squadre. Il lavoro di Inzaghi al momento è sotto gli occhi di tutti e per nessuno è facile incontrare i biancocelesti”.