2015
Noi & loro: c’è una differenza (e non solo)
Sembra (anzi è) tutto così bello. Felice. Eccitante. Bello, felice, eccitante come il momento che sta attraversando la Lazio. Bello perchè diciamo la verità, da tempo non avevamo una squadra così. Felice perchè dal 26 maggio 2013 (ma quella è un’altra storia) nell’ambiente biancoceleste non si respirava un’aria del genere. Eccitante perchè a noi gira tutto bene e a loro…un po’ meno. In città ormai se ne sono accorti tutti. Sia noi che loro. Perchè sia noi che loro non aspettiamo altro che il fatidico sorpasso. O “l’eclissi di Roma“, per restare d’attualità. Perchè noi andiamo a Cagliari, terzultimo in classifica, e loro giocano col Napoli. Perchè noi abbiamo ottenuto sei vittorie di fila e loro non vincono in casa dal 30 novembre. Tanti i perchè, ma c’è un però. E di questo, in realtà, ne basterebbe uno solo. Noi, non siamo affatto come loro. Grazie al cielo. Noi non vinciamo i campionati a luglio, nè dichiariamo di farlo ad ottobre, mentre a loro, da una vita, piace fare così. Manca poco, pochissimo, forse niente. Un punto cos’è? Nulla. Ma forse, da un certo punto di vista, noi ci stiamo comportando come fanno loro. Non lo abbiamo mai fatto, il tifoso laziale non è così. E’, nella maggior parte dei casi, pessimista (realista per chi si arrabbia), vola basso, parla poco. E allora perchè non continuare a farlo proprio adesso che siamo ad un passo da loro? Per carità, poi c’è anche Pioli che a più riprese ha dichiarato: “L’entusiasmo ci fa bene“. Ma quello è un altro discorso. A buon intenditor…