2014

Nomi, numeri e moduli: ecco come sta nascendo la Lazio di Pioli

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Vogliamo essere una squadra aggressiva, propositiva e giocare un calcio coinvolgente, e ancora: “io alla squadra dò tutto e dalla squadra pretendo tutto“. Sono state le prime, ma già chiare, parole di Stefano Pioli nella conferenza stampa di presentazione qualche settimana fa. Caratteristiche che le sue squadre hanno sempre avuto e che dovranno continuare ad avere, a maggior ragione se adesso questa squadra si chiama Lazio. Il marchio di Pioli è l’intensità, che caratterizza gli allenamenti durante la settimana e le partite la domenica. La voglia è quella di rilanciarsi, dopo un’annata maledetta a Bologna, decisa da un mercato indecente e da una squadra non all’altezza. Si riparte da Roma, da una piazza difficile e nel pieno dell’ormai nota contestazione alla dirigenza. Ma non ha paura, Stefano: “questa chiamata è arrivata nel momento giusto“, aveva assicurato. I problemi ambientali continueranno ad esserci, pur con un mercato iniziato degnamente.

PREMESSA – Djordjevic, Basta, Parolo (non è ufficiale ma il centrocampista è sbarcato proprio in giornata a Fiumicino) e il riscatto di Candreva: Lotito ha già speso 20 milioni di euro e non ha intenzione di fermarsi. D’accordo, probabilmente è inutile dare un giudizio o immaginare la Lazio 2014/15 quando siamo al 30 giugno, con mille trattative in essere, molti giocatori in arrivo e altrettanti in partenza. Senza dimenticare, che, almeno ufficialmente, il mercato neanche è iniziato. È presto, è vero, eppure Stefano Pioli i primi di giugno aveva già le idee chiare: il prossimo anno si giocherà con una linea di quattro difensori e tre centrocampisti, ipotizziamo quindi un 4-3-3 (al limite ad albero di Natale, 4-3-2-1) o un 4-3-1-2. Aspettiamo la rosa al completo, d’accordo, ma giocare con le pedine ed immaginare la nuova Lazio fa sempre divertire i ‘malati’ del pallone.

TANTI, TROPPI DUBBI – Partiamo dal caso forse più spinoso: quello del portiere. Berisha, squalifica Fifa a parte, sembra sicuro di restare. Non si può dire la stessa cosa di Marchetti, che dopo una stagione tribolata potrebbe esser ceduto. Ma solo alla giusta cifra, che per Lotito equivale a 10 milioni di euro. Qualche interesse c’è, ma nulla di concreto. E così la principale candidata resta, di fatto, la Lazio. Tutto da conoscere infine il futuro di Strakosha, che potrebbe andare in prestito a fare esperienza. Passiamo alla difesa. Senza il consueto ‘giovedì di coppa’, serviranno 4 centrali, più un giovane da aggregare (Serpieri?): due saranno pescati dal mercato (De Vrij, Astori, Paletta, De Maio e per ultimo Mendes sono i nomi che circolano), uno tra Cana e Ciani lascerà Formello (più probabile il francese, che ha mercato in patria e in Russia), mentre Novaretti resterà perché non ha mercato e farà il quarto in ordine di gerarchie. A destra si giocheranno il posto Konko e il neo-arrivato Dusan Basta, con Pereirinha e Cavanda prossimi alla cessione. Tutta da definire sulla sinistra la situazione legata a Radu, così come il futuro del rientrante Vinicius e del giovane Filippini, richiesto da moltissimi club di Lega Pro e Serie B.

4-3-FANTASIA – A meno di colpi di scena, tornerà il dualismo tra Biglia e Ledesma. Nella Lazio di Pioli ci sarà posto per uno solo davanti alla difesa, perché l’idea del tecnico romagnolo è quella di affiancargli un incontrista e una mezzala di corsa. Ipotizziamo: sul centro-destra uno tra Gonzalez e Onazi (probabilmente il nigeriano partirà) e l’emergente Minala, sul centro-sinistra Parolo o il baby-fenomeno Cataldi. C’è poi l’attacco. Crediamo si possa partire con il 4-3-3: Lulic o Keita sulla sinistra, Candreva o Felipe Anderson sulla destra e Klose o Djordjevic al centro, con Perea ulteriore alternativa. Da vedere, qui, i casi riguardanti Lulic e Candreva, sempre al centro di numerosissime voci di mercato. Con il 4-3-1-2 potrebbero invece essere esaltate le qualità di Felipe Anderson e si potrebbe vedere all’opera la coppia Klose-Djordjevic.

BABY – C’è poi la Primavera. Abbiamo citato Strakosha, che potrebbe restare come secondo in caso di partenza di Marchetti o partire in prestito, abbiamo citato Serpieri e Filippini, che hanno un futuro praticamente identico, con le stesse possibilità di restare in prima squadra e di essere mandati a fare esperienza. Pollace è chiuso da Konko e Basta e partirà almeno per una stagione. Per quanto riguarda il centrocampo, Cataldi e Minala partiranno con ‘i grandi’ per il ritiro ad Auronzo di Cadore ed entrambi, nonostante le numerosissime richieste, dovrebbero restare alla base, agli ordini di Pioli. Ci sono poi Murgia (pronto a giocarsi le proprie carte in ritiro), Pace (anche per lui sono tanti gli interessamenti) e Crecco, che freme per tornare in campo dopo il bruttissimo infortunio nella semifinale delle Final Eight contro il Torino. Si chiude con l’attacco, con i baby-fenomeni Lombardi e Tounkara: il primo ha richieste da tutta Italia, mentre per il secondo va prima risolta la ‘grana’ del contratto. Giovani prodigi, Pioli non vuole farne a meno. In cinque o sei partiranno per Auronzo: Serpieri, Filippini, Minala, Cataldi, Lombardi e Tounkara sono i principali indiziati. Poi bisognerà vedere chi resterà alla base e chi sarà mandato in giro per l’Italia.

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