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Oddi: «Maestrelli un secondo padre in tempi difficili. Tatticamente eccezionale»
Giancarlo Oddi si è unito al coro di voci che hanno ricordato Tommaso Maestrelli. Ecco il suo ricordo
Una guida, un punto di riferimento, un Maestro. Tommaso Maestrelli è stato l’allenatore del primo scudetto della Lazio e, a cento anni dalla sua nascita, il suo ricordo è ancora vivo come dimostrato da Giancarlo Oddi sulle colonne del Corriere della Sera:
FIGURA – «Ha fatto crescere tutti umanamente, per questo è stato così ammirato. Eravamo una squadra piena di caratteri forti e ribelli. Senza di lui non avremmo mai trionfato. Una volta in allenamento ci fu uno scontro fra Wilson e Frustalupi che vennero alle mani: molti avrebbero interrotto la partitella mandando tutti negli spogliatoi, lui invece fischiò fallo, come se non fosse successo nulla. Aveva normalizzato l’episodio di tensione, sdrammatizzando, ma dando a tutti l’occasione di sfogarsi in campo».
VISITA A PRIMA PORTA – «Vado una volta a settimana. E se salto una visita ne faccio due ravvicinate».
PRIMO RICORDO – «Cercai il confronto con lui perché giocavo poco. Mi disse che dovevo meritarmi la maglia. Mi fece capire che dipendeva da me, ebbi la sensazione di trovarmi di fronte a un uomo di spessore. Infatti siamo ancora tutti legati a lui».
CHINAGLIA E WILSON NELLA SUA CAPPELLA – «Parlo proprio di questo. Lui è stato un secondo padre per tutti noi. Erano anni difficili, con tensione, ma lui invitava tutti a casa sua, ci trattava come membri della famiglia. Tutti, nessuno escluso. Si preoccupava per noi, occupandosi pure dei problemi extra-calcistici. Sembrava una persona mite, ma aveva carattere: durante una contestazione andò da solo a parlare coi tifosi difendendoci a spada tratta».
TATTICAMENTE – «Eccezionale. Eravamo convinti che l’Olanda, che in quegli anni passò alla storia per il calcio totale, aveva preso spunto da noi. Maestrelli fece giocare Petrelli, di piede sinistro, a destra, facendo il contrario con Martini che fra l’altro non voleva fare il terzino. Gigi più volte chiese a Maestrelli di tornare a centrocampo, e lui gli rispondeva di sì, ma non lo ha più spostato».
MALATTIA – «Saputo che stava male perdemmo 5-1 in casa col Torino. Eravamo svuotati. Wilson in campo non sapeva nemmeno quanto stessimo».
CHI STAREBBE BENE CON MAESTRELLI – «Sarri è bravissimo e sta facendo bene. Ma tutti si troverebbero bene con Maestrelli. Pure oggi che il mondo è cambiato».