Oddi, le parole dell'ex biancoceleste sul derby
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Oddi ricorda: «I miei derby? Erano tutti difficili e indimenticabili e vi racconto una cosa su Chinaglia»

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Oddi, l’ex biancoceleste rilascia alcune sue considerazioni sulla stracittadina con la Roma ricordando anche un aneddoto con Chinaglia

Intervistato ai microfoni del Corriere dello Sport ha parlato Oddi, il quale alla vigilia del derby della Lazio con la Roma, rilascia queste considerazioni ricordando anche un aneddoto con Chinaglia

PAROLE – I miei derby? Tutti uguali. Tutti decisivi. Tutti nella testa con settimane di anticipo. Tutti pieni di adrenalina. Chinaglia? Ero sfinito. Gli dicevo Giò, dai, spegniamo, domani c’è il derby, lui s’incazzava, sbatteva le carte e s’infilava nel letto.

DERBY PIU’ BELLO – Novembre 1972, mi pare il 12. 85mila spettatori all’Olimpico. Lazio e Roma appaiate in testa alla classifica dopo cinque giornate di campionato. Io non solo annullo Mujesan, ma avvio l’azione del gol decisivo servendo proprio Chinaglia. Vinciamo 1-0. Quando c’era il derby se non vincevo non potevo uscire di casa

MAESTRELLI – Maestrelli? Sentiva i derby, ma si teneva tutto dentro e pensava soltanto al bene della squadra. Eugenio radunò la squadra e disse: Chi vuole rimanere rimanga, chi vuole andarsene è libero di andarsene. Non si mosse nessuno e facemmo l’impresa

MATERAZZI – Ho avuto un rapporto particolare. Salvammo la squadra con cinque giornate di anticipo. Beppe volle andar via, mi chiesero di restare, ma eravamo troppo legati

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