2014

Omicidio Alletto, il Pm: “Coppi non ha sparato solamente per legittima difesa…”

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Era il 12 giugno quando a San Basilio il tifoso biancoceleste Maurizio Alletto perdeva la vita. La causa? Una rissa nata per motivi futili, poi un colpo di pistola che ha ucciso il giovane 31enne. Eppure come riportato dall’edizione odierna de Il Messaggero si tratta di un vero e proprio delitto premeditato. Il gip Valeri Savio, condividendo la ricostruzione del pm Alberto Pioletti, non ha creduto alla versione del vigilantes che ha sparato, Luciano Coppi. Secondo le ultime ricostruzioni Luciano non ha sparato ad Alletto solamente per legittima difesa. Proprio per questo l’uomo sarà processato in Corte di Assise il 7 luglio con l’accusa di omicidio volontario. Insieme a lui sul banco degli imputati anche il figlio Moreno e Angelo e Lorenzo Izzo amici della vittima.

LA CAUSA – Sembra essere nato tutto da uno schiaffo subito dal padre di Maurizio, Francesco Alletto. Mentre Luciano Coppi ed il figlio passeggiavano, infatti, l’auto condotta dal signor Alletto avrebbe sfiorato i due. Subito ne sarebbe nata una discussione verbale condita con uno schiaffo nei confronti di Francesco. La cosa avrebbe mandato su tutte le furie Maurizio che, spalleggiato dagli Izzo, avrebbe cercato Luciano Coppi per vendicare il padre. Il vigilantes, però, venuto a conoscenza dei fatti sarebbe tornato a casa per prendere la pistola. Durante la rissa, dopo aver visto il figlio colpito da Maurizio, Luciano avrebbe poggiato la canna della pistola sulla vittima e avrebbe sparato. Una decisione azzardata sottolineata anche dalle parole del figlio: “Porco … cosa fai papà? L’hai ammazzato”.

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