2013

Onazi, il futuro è tuo! Adesso tocca alla Lazio blindarlo…

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Beniamino per i tifosi, punto fermo tanto per Petkovic quanto per il ct biancoverde Emenike; corridore instancabile sul rettangolo di gioco e occasionalmente supereroe, come ben sa la coppia di turisti che ad inizio ottobre ha rischiato di vedersi scippare da un ladro il portafogli colmo di denaro, prima dell’intervento del biancoceleste. Per Eddy Onazi il 2013 è stato l’anno della consacrazione ad alti livelli: una Coppa Italia speciale e il titolo di campione d’Africa vinto con le super Aquile della sua Nigeria. Due trofei nell’arco di quattro mesi conquistati da vero protagonista, ed una Confederation Cup saltata a causa di un infortunio. Giocatore duttile (può agire da trequartista, mediano e mezzala) su cui la Lazio mira a costruire le proprie fortune, Onazi ha già attirato le attenzioni di diversi club europei, volenterosi di strappare il centrocampista nativo di Lagos a Petkovic prima che la sua quotazione di mercato, in costante ascesa, cresca ulteriormente. I movimenti dei club d’oltremanica gettano da qualche mese nubi a Formello: noto da tempo l’interesse dell’Everton, che vede nella fisicità del nigeriano una caratteristica perfettamente adattabile al campionato inglese. La società di Liverpool fa perno su questioni monetarie, conscia che lo stipendio di Onazi, se comparato alle cifre dei suoi colleghi, è relativamente scarno, e non arriva neppure ai 200.000 euro tondi. Intanto rimane alle porte il Sunderland, ed anche il Tottenham di Villas Boas non sta a guardare. “Watermelon” è in scadenza di contratto a Giugno 2016, ma non ha mai fatto mistero di trovarsi bene nella capitale e di non voler lasciare la Lazio. Tare sa che, qualora la società dovesse offrirgli un adeguamento contrattuale, il nigeriano non esiterebbe a porre il suo sigillo in calce; il direttore sportivo tuttavia farebbe bene a non cullarsi sugli allori. Sta ora alla dirigenza biancoceleste muoversi e blindare in fretta la giovane aquila: alle tentazioni della Premier, si sa, nessun calciatore sa rimanere a lungo indifferente. E il rischio, stavolta più che mai, non vale la candela.

Alessandra Esperide – Lazionews24.com 

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