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Onazi motiva il suo addio: «Alla Lazio sono successe troppe cose, sentivo il bisogno di andare»

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Eddy Onazi ha recentemente lasciato la Lazio per trasferirsi in Turchia, al Trabzonspor. La partenza del nigeriano ha lasciato un filo di amarezza tra i tifosi, ma da almeno un paio di sessioni di mercato si vociferava di un possibile cambio di maglia da parte del giocatore. Onazi, infatti, come si evince dall’intervista rilasciata ai colleghi di Calciomercato.it, non era sereno a Formello per problemi che ha svelato solo parzialmente.

 

Di seguito il testo dell’intervista:

 

E’ il tuo primo trasferimento in carriera. Che effetto fa cambiare club?
“Mi sento molto bene, ci sono ragazzi di talento e con tanta voglia di vincere. Anche in questo club dovrò lavorare duramente per raggiungere i miei obiettivi”.

 

Perché hai scelto il Trabzonspor tra i club interessati a te?
“Diverse società erano interessate a me, ma il problema era trovare un accordo con la Lazio. Oggi come oggi, nel calcio sono coinvolte così tante parti in una trattativa che metterle d’accordo tutte non è facile”.

 

Perché sei andato via dalla Lazio? E’ vero che Inzaghi voleva trattenerti ma il club voleva venderti?
“La Lazio mi ha offerto il rinnovo, sia il ds che Inzaghi mi hanno chiesto di restare. Mi dispiace ferire i sentimenti di Simone perché ha cercato di persuadermi in diverse occasioni, ma avevo bisogno di andare via per schiarirmi le idee. Mi serviva un nuovo ambiente perché sono accadute molte cose nella Lazio, non c’è bisogno che ve le elenchi. Ma sono molto felice di essere al Trabzonspor ora”.

 

Hai detto che dovevi ‘schiarirti le idee’. Cosa pesava nella tua testa? Cosa non ti faceva sentire libero, alla Lazio?
“Come ho detto, sono successe molte cose e dovevo andare via. Ho obiettivi nella mia vita e voglio centrarli; aver lasciato quell’ambiente mi aiuterà a perseguirli. La Lazio è stata il mio punto di partenza e devo dire un grande grazie a Bollini, che mi ha aiutato in Primavera, e a Petkovic, per il suo supporto quando sono entrato in prima squadra. E dico infinite grazie anche a Inzaghi per aver creduto in me: avrei amato giocare per lui. Ma in questo momento avevo bisogno di cambiare”.

 

Quali sono i tuoi obiettivi con il tuo nuovo club?
“Lottare per la Champions League è molto importante.  E vogliamo vincere il campionato turco”.

 

Com’era il tuo rapporto coi tifosi della Lazio?
“Mi hanno dimostrato amore dal primo giorno, persino oggi che sono andato via. Ci sono stati piccoli screzi, ma è normale: nella vita non si può piacere a tutti. Sono felicissimo dei tifosi della Lazio, sono i migliori. E con loro ho vissuto il momento più bello: vincere la Coppa Italia contro la Roma il 26 maggio 2013”.

 

Com’era il tuo rapporto coi giocatori? Sei ancora in contatto con qualcuno?
“Sì, mi sento con alcuni ragazzi perché abbiamo un buon rapporto, ma non ho mai avuto un migliore amico nella Lazio perché non mi sento al sicuro quando le persone ti sorridono di fronte e alle spalle ti pugnalano. Per questo ho sempre preferito restare sulle mie”.

 

Com’era il tuo rapporto con Lotito e Tare?
“Non abbiamo alcun rapporto perché non rientra nei miei compii. Il mio compito è giocare a calcio”.

 

C’è una profonda ferita tra alcuni tifosi e la Lazio. In questi cinque anni hai visto lo stadio sia pieno che vuoto. Cosa pensi della situazione, tu che l’hai vissuta dall’interno?
“E’ triste. La Lazio è un grande club con tanti tifosi e lo stadio è sempre vuoto, ma abbiamo fatto del nostro meglio come giocatori per vincere le partite e riportarli da noi. Purtroppo la situazione persiste. Io penso che il club debba provare a risolvere le cose con i tifosi, perché senza tifosi il calcio non può mai funzionare”.

 

Perché eri infelice alla Lazio? Saresti rimasto in diverse circostanze?
“Sì, sarei rimasto alla Lazio se le cose fossero state migliori e se tutti nella squadra avessero voluto costruire un buon rapporto. Più altre cose di cui non mi sento di parlare”.

 

Lasciamoci con un bel ricordo. Qual è stato il momento più divertente che hai vissuto nello spogliatoio?
“Una volta Cavanda disse che avevamo bisogno di un deodorante per ambienti, così si alzò, prese l’estintore e lo spruzzò dappertutto: ci siamo messi a correre come matti per scappare! Ma forse il più pazzo è Radu: se ti presenti in allenamento con delle scarpe buffe lui te le prende, le appende e le mette all’asta iniziando a gridare: ‘Offerta! Sconto del 50%!'”.

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