2013
Onazi, Ogenyio della lampada
Stoccarda porta bene alle italiane. Qualche anno fa Marco Marchionni fece grande il Parma facendo qualificare i ducali dopo uno stentato pareggio interno, stasera invece abbiamo assistito a una magia assoluta: è il decimo minuto del secondo tempo e Ogenyi Onazi, classe 1992 da Lagos, decide di andare in porta da solo e dopo un doppio passo alla Denilson insacca alle spalle di Ulreich la rete del raddoppio che taglia le gambe ai tedeschi. Uno slalom degno di Alberto Tomba in una difesa che poteva sicuramente far meglio, certo, ma che forse cotanta bellezza non se l’aspettava nemmeno. E se la retroguardia teutonica non se lo poteva immaginare, figuratevi gli addetti ai lavori.
La sorpresa della serata è senza dubbio il mediano nigeriano della Lazio, partito in sordina questa stagione e capace di ritagliarsi un posto prezioso sia in nazionale che con la maglia della squadra capitolina. Onazi è il vero acquisto del mercato di gennaio dei biancocelesti, il centrocampista che mancava e che la Coppa D’Africa – che ha alzato dopo la finale vinta col Burkina Faso – ha restituito più forte e più esperto. Se pensate che anche il Fantacalcio a inizio anno snobbava questo giovane africano allora avrete il quadro completo della situazione del giocatore, adesso si prenderà giustamente la copertina dopo questa super prestazione impreziosita da un gol stupendo, ma la vera domanda se la faranno i tifosi laziali: Onazi è il futuro della Lazio? Considerata la giovane età sicuramente sì, le qualità ci sono, anche se per il momento Petkovic sembra aver fatto altre scelte per il centrocampo titolare.
Onazi è il tipico centrocampista africano della nuova generazione, quella degli Yaya Tourè o dei Momo Sissoko, anche se le loro nazionalità sono differenti: Ogenyi abbina fisicità e tecnica e lo fa con una facilità disarmante. Piano piano il nigeriano sta entrando nel cuore dei supporters e nella testa di Vladimir Petkovic, che stasera sicuramente ha gongolato verso il minuto numero cinquantasei. Predestinato? Può darsi, fatto sta che un ventenne che prende in mano le redini del gioco in maniera così prepotente non si vedeva da tempo. Un giocatore che sa fare sia da schermo che da filtro davanti alla difesa serviva come il pane, siamo sicuri che anche il presidente Lotito si starà sfregando le mani.