2015

Onazi prova a fare il vice Biglia, ma la qualità del ‘Principito’…

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Il sipario si chiude, calano le luci, il palco si smonta. L’avventura della Lazio in Champions League è già finita, non è mai iniziata realmente. Una prestazione negativa dell’intera formazione, hanno deluso anche i big. De Vrij non è esente da colpe sul vantaggio del Bayer Leverkusen, Felipe Anderson è ancora fuori condizioni e non è riuscito a far partire neppure una ripartenza. Quasi niente può recriminare Stefano Pioli, la difesa a tre ha floppato clamorosamente, come nella finale di Coppa Italia, nella Supercoppa in Cina e nelle amichevoli prestagionali. L’assenza di Biglia ha costretto l’allenatore biancoceleste ad abbandonare il modulo 4-3-3, demerito questa volta della società che non è riuscita a tutelarsi in tempo acquistando un vice all’altezza. Ci ha provato a sostituirlo Onazi, l’unico in mediana a raggiungere la sufficienza. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, il nigeriano si è fatto sentire in fase di rottura: 6 contrasti vinti, 6 palloni intercettati e 4 recuperi. L’impostazione è però il punto debole, ma chiedere di più è impossibile (19 passaggi riusciti, un dribbling effettuato, 10 lanci per gli attaccanti). Purtroppo non basta l’impegno per vincere in Champions League, bisogna abinare anche le qualità tecniche e tattiche. La Lazio ripartirà dall’Europa League, il mercato non è ancora chiuso, c’è una rosa da completare.

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