Orsi tra passato e presente: “Quanti ricordi in 18 anni alla Lazio. Mi auguro che la società faccia sempre sognare i tifosi”

Sono 114 gli anni della Lazio. Anni ricchi di gioie e sofferenze, ricchi di persone che hanno indossato la maglia prima squadra della capitale e che non l’hanno mai più dimenticata. Tra questi c’è di sicuro l’ex portiere biancoceleste Fernando Orsi che a Lazio Style Radio ha raccontato la sua avventura alla Lazio: “Chi viene a Roma per giocare nella Lazio non se lo dimentica più: te ne puoi andare arrabbiato o contento, questa maglia ti rimane sulla pelle. Dei miei 18 anni alla Lazio la cosa che mi è più rimasta è il senso di appartenenza. Ho vissuto momenti belli e momenti brutti ma penso che quest’ultimi siano proprio quelli che hanno reso questa società particolare. Quando sono arrivato alla Lazio venivo spesso fischiato per il mio passato giallorosso: poi con in tempo sono riuscito ad esprimere la mia fede verso questi colori sul campo. Il mio ricordo personale più bello è una partita contro il Catania: stavamo rincorrendo la salvezza eppure quel giorno la Curva Nord era piena, non c’era un posto libero. Una bellissima coreografia. Il ricordo più brutto? Come faccio ad averne uno? Facevo la cosa che mi piaceva di più, giocare, in più nella Lazio! Inoltre mi piace ricordare anche l’era Cragnotti. Mi ricordo di Gascoigne. E’ normale che uno come lui abbia indossato questa maglia. La Lazio è eclettica, non si fa mancare nulla. Non poteva farsi mancare uno come Gascoigne. Riconduco questo ricordo anche a Calleri. Ti rimane dentro l’adrenalina, la soddisfazione di aver girato il mondo con il club per cui tifi. Per il futuro auguro alla Lazio di proporsi degli obiettivi e di realizzarli. Quest’anno è un anno un po’ sfortunato. La società, però, non deve far smettere di sognare i tifosi. Con Klose ci riuscirono, sono sicuro che un altro colpo del genere farebbe lo stesso”.