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Pagelle Hellas Verona-Lazio 1-1: Henry frena Sarri. Zaccagni incanta, super Lazzari. Pedro…- VOTI
Pagelle Hellas Verona Lazio: i voti ai protagonisti del match valido per la quattordicesima giornata del campionato di Serie A
Provedel 6: La solidità della Lazio è ormai comprovata, con il portiere che quasi mai viene chimato in causa nell’arco dei 90 minuti. Non gli riesce il miracolo sul pareggio scaligero.
Lazzari 7: Il motorino veneto incendia anche il campo del Bentegodi. Le sue accelerazioni mettono spesso in difficoltà gli avversari, così come i recuperi (sempre ad alta velocità) quando il Verona dilaga nella sua zona. Da una sua triangolazione con Felipe nasce non a caso il gol di Zaccagni.
Casale 6.5: Torna al centro della difesa dopo più di un mese di stop e lo fa nello Stadio che gli ha dato i natali. Đuricić non è un cliente facile, ma lui lo annulla confezionando una prova accorta e misurata. Il Var gli sottrae (giustamente) la gioia del gol.
Gila 6: Da “panchinaro” di lusso, a uomo insostituibile. Il giovane catalano (complici i tanti infortuni dei compagni) scende in campo dal 1’ anche nel capoluogo veneto. La sua performance è agrodolce e unisce errori, tanti, in fase di impostazione, a interventi decisivi in difesa. Il potenziale c’è, ora va espresso al meglio.
Marusic 6: Il ritorno in campo di Casale evita di vederlo impegnarlo nuovamente nell’inedita posizione di centrale, quel che gli da il compagno però viene tolto dal duro scontro con Ngonge prima della mezz’ora. Encomiabili i tentativi di rimanere in campo, fino a quando la sostituzione diviene inevitabile.
(dal 29’ Hysaj 5.5: Subentra in fretta e furia al posto di uno sfortunato Marusic. La sua pagella non raggiunge di poco la sufficienza, al netto di un percorso netto in fase difensiva a un’azione di spinta nulla. Non reggie a tal proposito il paragone con l’omologo Lazzari.
(dal 84’ Pellegrini S.V: I dieci minuti concessi da Sarri non sono sufficienti per garantirgli una valutazione. Tenta senza esito di aiutare i compagni nell’assedio finale).
Guendouzi 5.5: Senza dubbio la sua prova è meno brillante della super prestazione fornita quattro giorni or sono in Coppa Italia contro il Genoa. Dialoga bene con i colleghi Rovella e Luis Alberto ed è bravo in marcatura sul centrocampo scaligero, ma fallisce nel tenativo di lasciare una sua impronta sulla gara.
(dal 84’ Vecino S.V: Smaltiti i malumori con Sarri entra e ha forse l’occasione più limpida nella Lazio del secondo tempo, quando incontra la sfortunata la deviazione di Castellanos sulla sua conclusione. Troppo poco il minutaggio per una valutazione più approfondita).
Rovella 6.5: Ottima gara del giovane centrocampista italiano, senz’ombra di dubbio il migliore dei compagni di reparto. Provvidenziale nel filtrare le imperversare scaligere, preciso nei lanci lunghi ed il fraseggio nello stretto. Recupera palloni preziosi per tutta la partita.
Luis Alberto 5.5: Partita in fotocopia del prima citato Guendouzi. Bravo ad eludere il pressing avversario e infilare per Immobile (e esterni) tra le linee. La bacchetta del mago però, è meno pungente del solito e ne esce una performance piuttosto anonima.
Felipe Anderson 6: Il brasiliano al centro dei rumors di mercato si accende ad intermittenza. Il mezzo voto in più che gli affibia il 6 in pagella è figlio dell’assit per il gol di Zaccagni. Ma per larghi tratti di partita sembra scomparire dal campo. Necessaria maggiore concretezza sottoporta.
Immobile 5.5: Sia chiaro, l’impegno che il Capitano della Lazio riversa sul rettangolo verde merita gli applausi dei 2’000 giunti al Bentegodi. Gli errori sui palloni forniti dalla squadra (vedi quello davanti a Montipò su assist di Luis Alberto) non sono invece da lui. Troppo lontano dalla sua versione “Scarpa d’oro”.
(dal’72 Castellanos 5: Fa poco di più del predecessore, ma quanto pesa quella deviazione sulla botta sicura di Vecino. Ora il gol inizia a diventare un problema).
Zaccagni 7: Era la sua partita (vuoi per il ritorno al Bentegodi, vuoi per il rientro dall’infortunio). La prestazione tiene infatti puntualmente fede alle aspettative e oltre lo splendido gol che non arrivava da ben 12 giornate, ritrova il dinamismo e la concretezza palesate con entusiasmo nel corso della passata stagione. Ora il suo contributo sarà fondamentale per la squadra di Sarri.
(dal’72 Pedro 5: Ingresso da dimenticare dello spagnolo. La metà campo avversaria doveva diventare il suo terreno di caccia dopo l’espulsione di Duda, il risultato è sotto gli occhi di tutti).
Sarri 5: Quarto match in dodici giorni per la sua Lazio, alle prese con defezioni ed infortuni in ogni zona del campo. Non basta però come alibi a fronte di un pareggio contro la terz’ultima di campionato e per giunta in 10 da metà ripresa. I cambi non risolvono un sfida che si fa in salita contro ogni pronostico. Almeno per ora la squadra dimostra di non poter ambire alla zona Champions e tra quattro giorni (a proposito di Europa) c’è l’Atletico.