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IL PAGELLONE del 2017 di lazionews24: tutti i top e flop
Come ogni anno arriva il pagellone di lazionews24.com: ecco tutti i top e flop del 2017
Si chiude un super 2017 per la Lazio di Inzaghi: dal ritorno in Europa, alla finale di Coppa Italia, passando al trionfo di agosto in Supercoppa contro la Juventus. In campionato invece i biancocelesti hanno continuato a stupire anche in questa seconda parte dell’anno e sono ancora in corsa per un posto in Champions League. Come in ogni annata, alcuni giocatori si sono confermati, altri hanno deluso. Poi c’è la dirigenza che continua a far bene, ma allo stesso tempo commette ancora qualche errore di troppo. La redazione di lazionews24.com vi propone il pagellone dell’annata appena conclusa.
PORTIERI
STRAKOSHA Thomas: Una delle più belle sorprese se non la più bella in assoluto del 2017. Inizia l’anno ancora da riserva di Marchetti, ma a suon di buon prestazioni si conquista il posto da titolare e convince la società a non investire su un altro portiere. Le due partite con la Juve rappresentano il punto più alto della sua annata. Sempre determinante in positivo e mai in negativo. La Lazio ha finalmente trovato un guardiano degno per la sua porta. VOTO: 7,5.
ADAMONIS Marius: A Salerno è conosciuto come il para-rigori. Due su due. Non male per un ventenne che si sta facendo le ossa. Cinque presenze collezionate in Serie B, segno che è pronto a stravolgere le gerarchie della squadra. A febbraio, si era già conquistato la fiducia di Inzaghi che gli regalò la prima convocazione contro l’Udinese. VOTO: 7.
VARGIC Ivan: Pessima stagione del portiere croato, a cui è stata data più di una possibilità dal tecnico Inzaghi, ma non si sono visti i frutti. Solo 3 le presenze da quando è alla Lazio, una in campionato, due in Europa League. In tutti e tre i casi, non è riuscito a mantenere la porta inviolata, dimostrando completo disorientamento tra i pali e poca reattività. VOTO: 4.
MARCHETTI Federico: Marchetti, che fine hai fatto? Dal febbraio 2017 – in occasione della partita contro il Pescara – non è più sceso in campo. Complici gli infortuni che l’hanno tenuto fermo a lungo, è stato superato dal giovane Strakosha. Il portiere di Bassano del Grappa non ha più recuperato ed è andato a finire fuori rosa. Non ci è dato sapere nulla sulle vere cause della sua assenza. Mistero. VOTO: S.V.
GUERRIERI Guido: Anno da dimenticare per il giovane portiere di proprietà della Lazio. Dopo la parentesi al Trapani, culminata con la retrocessione e con 0 presenze all’attivo fino a maggio del 2017, in estate ritorna a Formello con Inzaghi che preferisce tenerlo in squadra affidandogli il ruolo di terzo portiere con Vargic e Strakosha davanti a lui. Fino a questo momento non è mai sceso in campo con la maglia biancoceleste, l’ultima gara disputata risale al 16 dicembre 2016 in occasione del match contro il Frosinone. Ha appena 21 anni ed ha davanti a sé ancora tanti anni per dimostrare il suo talento: il suo 2017 non è giudicabile. VOTO: S.V.
DIFENSORI
DE VRIJ Stefan: Certezza assoluta della difesa a tre di Inzaghi e leader assoluto del pacchetto arretrato ormai da diversi anni. Dà sicurezza ai compagni, gestisce i movimenti dell’intero reparto, fa anche da regista basso. Non ha eguali in rosa, forse nell’intera Serie A. Una sola la pecca: il rinnovo che tarda ad arrivare e pare ogni giorno sempre più improbabile. Croce e delizia. VOTO: 7.
MAURICIO Dos Santos Nascimento: Vince il campionato con lo Spartak Mosca e torna alla Lazio prima di ripartire di nuovo in prestito. Qualcosa però non va per il verso giusto e si ritrova ‘incatenato’ a Formello da fuori rosa. L’emergenza difensiva gli permette di essere reintegrato, ma colleziona solo 4 minuti con il Sassuolo sul 6-1. A gennaio saluterà di nuovo per fare posto a Caceres. VOTO: 5.
BASTA Dusan: Un’altra buona stagione per il serbo che solo qualche mese fa trovava il primo gol in campionato in una delle gare più importanti della passata stagione ovvero il derby di ritorno contro la Roma. Uno dei punti di riferimento di mister Inzaghi anche in questa stagione che purtroppo però è iniziata con poca fortuna visto lo stop di un mese causa infortunio alla coscia. Adesso il numero 8 è tornato in forma e a correre sulla fascia destra, giocatore importantissimo per la squadra. VOTO: 7.
LUIZ FELIPE Ramos Marchi: Prima parte di stagione alla Salernitana dove conclude in estate la sua esperienza totalizzando 7 presenze e un gol nel derby contro il Benevento. In questo nuovo anno Inzaghi lo aggrega alla prima squadra per un totale di 11 presenze (6 in Europa League, 4 in Serie A e 1 in Coppa Italia). Il difensore brasiliano classe ’97 è ancora giovane e può crescere molto. VOTO: 6.
WALLACE Fortuna Dos Santos: Un 2017 sulle montagne russe. Da certezza del pacchetto arretrato a certezza… dell’infermeria. Fa il suo dovere senza strafare, nonostante pecchi qualche volta d’ingenuità. I tre mesi di stop per infortunio pesano sul suo rendimento più del dovuto, ma non cancellano quanto di buono fatto nella passata stagione. VOTO: 6.5.
GABARRON GIL Patricio: Lo spagnolo, dopo qualche attrito con la società in concomitanza con la partenza di Keita, si è messo a completa disposizione della squadra. Chiamato in causa più e più volte da mister Simone Inzaghi, Patric ha sempre risposto presente, accettando di cambiare anche il proprio ruolo per essere di maggior aiuto ai compagni. Ha ripagato la fiducia concessagli dal tecnico con prestazioni che si posizionano tutte al di sopra della sufficienza. Versatile. VOTO: 6,5.
HOEDT Wesley: Sette presenze da titolare nella seconda parte della stagione 2016/2017 non hanno convinto Wesley Hoedt a rimanere all’ombra del Colosseo e, nel corso della sessione di calciomercato in cui ci sono state le cessioni di Biglia e Keita, anche l’olandese ha deciso di lasciare il proprio posto accanto al compagno ed amico De Vrij ed approdare tra le fila del Southampton. Ancora con l’Aquila sul petto, ‘Wes’ continuava ad essere uno dei giocatori al quale l’allenatore si affidava maggiormente. Che peccato! VOTO: 6.
SPIZZICHINO Giorgio: Perno della Lazio Primavera di Bonatti, Giorgio Spizzichino si è fatto notare anche dall’allenatore dei ‘grandi’ che l’ha convocato per l’andata del derby di Coppa Italia e gli ha regalato l’esordio il 1 marzo scorso nel match contro il Crotone. All’Ezio Scida ha disputato i primi 16 minuti di carriera in Serie A. Volenteroso e desideroso di mettersi in mostra, il classe ’99 non ha deluso le aspettative degli addetti ai lavori nel mondo Lazio. Il futuro gli sorride. VOTO: 6.
LUKAKU Jordan: Amnesie difensive a parte, più che positivo il suo primo anno alla Lazio. Difficile rubare il posto sulla sinistra a Senad Lulic ma in quelle occasioni in cui è stato chiamato in causa, Jordan ha sempre dato il suo contributo. Conclude la stagione 16/17 con 20 presenze tra campionato e Coppa Italia e inizia quella 17/18 con la conquista della Supercoppa italiana. I tifosi ricordano ancora la grande accelerazione ai danni di De Sciglio nel finale di partita contro la Juve. L’assist vincente per Murgia e il definitivo 2-3 che manda in estasi il popolo laziale con i biancocelesti che tornano a vincere una coppa dopo quattro anni. Qualche settimana fa ha trovato il suo primo gol con la maglia della Lazio contro il Crotone. Ventuno, fino a questo momento, le presenze tra campionato, Coppa Italia ed Europa League. Generoso, ha grossi margini di miglioramento e il futuro dalla sua parte. VOTO: 7.
BASTOS: Acquisto molto dubbio dell’estate 2016, l’angolano ha fatto ricredere tutti gli scettici con prestazioni di alto livello. Dotato di rapidità, anche se di notevole stazza, l’ex Rostov è molto abile nei recuperi difensivi e nella marcatura a uomo. Ultimamente sta vivendo un periodo costellato da alti e bassi ma noi siamo fiduciosi nel superamento di questo periodo di crisi. VOTO: 6,5.
ARMINI Nicolò: Un predestinato. Il classe 2001 di Marino è un difensore centrale di cui si parla molto bene tra gli addetti ai lavori di Formello. Dotato di velocità e bravura nella marcatura a uomo, sta facendo faville con la Lazio Under 17 di Fabrizio Fratini, tanto da essere stato convocato da Simone Inzaghi per il match di ritorno contro lo Zulte Waregem. VOTO: 7.
PRCE Franjo: Difensore croato classe ’96, di certo non un fenomeno, ma ha fatto abbastanza bene con la maglia della Primavera biancoceleste. Di notevole statura e bravo negli anticipi, l’ex Hajduk Spalato Il 12 gennaio 2017 viene ceduto in prestito al Brescia con una formula che prevede il rinnovo per la stagione successiva. Con le “rondinelle” coinvolte nella lotta per la salvezza, non trova molto spazio e riesce a mettere in bacheca solo sette presenze. Quest’estate inizia la stagione con il Brescia ma poi, in occasione dell’ultimo giorno del mercato estivo, rientra anticipatamente alla Lazio. Per lui una sola presenza con la maglia della prima squadra biancoceleste. VOTO: 4,5.
RADU Stefan: Una – se non la migliore – stagione biancoceleste, un anno fatto di crescita e di solidità. Il centrale rumeno è diventato un punto fermo della Laziodi Inzaghi, sopratutto nella scacchiera con la difesa a tre. Rapido, ottima tenuta fisica e crescita esponenziale dl punto di vista mentale. VOTO: 7,5.
CENTROCAMPISTI
MARUSIC Adam: Il treno #77 non ha fatto rimpiangere la società per aver versato la scorsa estate 6.5 milioni di euro nelle casse dell’Oostende. Ha sfruttato al meglio l’infortunio di Basta per trovare continuità, diventando il titolare inamovibile della corsia di destra. Marusic garantisce quantità e qualità allo stesso tempo. Sorpresa. VOTO 7.
PAROLO Marco: Probabilmente ha più di due polmoni, altrimenti è inspiegabile come faccia a percorre tutti quei chilometri ad ogni partita. E’ il motorino del centrocampo in grado di fornire copertura e inserimenti. Domandare al Pescara, trafitto ben quattro volte in una singola gara. Instancabile. VOTO: 7.5.
LOMBARDI Cristiano: Prima parte di 2017 alla Lazio, da settembre passa poi al Benevento. Ha grinta da vendere e si fa trovare pronto quando viene chiamato in causa da Inzaghi, che lo conosce bene dai tempi del settore giovanile. In Campania ha la chance di far bene, ma il cambio di allenatore e una rosa non all’altezza della massima serie rendono tutto più complicato. Martire. VOTO: 6.
MURGIA Alessandro: Il suo 2017 inizia con una prova sontuosa a San Siro contro l’Inter. Sono i Quarti di finale di Coppa Italia in gara unica e Milinkovic non è al meglio, Keita invece non torna in tempo dalla Coppa d’Africa. Inzaghi lo lancia e lui non delude. La gioia più grande della sua carriera arriva però otto mesi più tardi nei minuti di recupero di Juve-Lazio. Un anno di gioie e di crescite. ‘Sandrino’ è diventato grande . VOTO: 7.
MILINKOVIC-SAVIC Sergej: Grazie a Inzaghi diventa un centrocampista universale in grado di giocare in ogni zona del campo. Il punto più alto del 2017 lo tocca nella passata stagione, quando decide i due derby di Coppa Italia che mandano la Lazio in finale. Ora è diventato ancora più maturo, tante sono le voci di una sua cessione, ma la società non ha alcuna intenzione di venderlo. Adesso sta riuscendo a trovare la via del gol con continuità e questo ha fatto schizzare il suo valore alle stelle. Intorno a lui verrà costruita una squadra in grado di lottare per grandi traguardi. Tutti sull’attenti, il ‘SergeJente’ Milinkovic non si tocca. VOTO: 7.5.
MORRISON Ravel: Definirlo oggetto misterioso è dire poco. Resta fuori rosa nella passata stagione fino a gennaio per poi trasferirsi al Qpr e collezionare la miseria di cinque presenze. Ora gioca in Messico nell’Atlas, dove sembra aver trovato la sua dimensione. L’augurio della società è quello di riuscire a venderlo, magari monetizzando qualcosa per un calciatore a cui non verranno concesse altre chance. VOTO: 4.
MICELI Alessio: Il centrocampista più utilizzato della Primavera biancoceleste e non solo. Questo 2017 rimarrà nel cuore del classe ’99 per sempre, a soli 18 anni infatti ha esordito con la prima squadra senza passare del campionato ma direttamente in campo europeo. Mister Inzaghi infatti ha deciso di schierarlo prima nel match contro il Vitesse facendolo subentrare negli ultimi minuti e poi lo ha schierato titolare contro lo Zulte dove è rimasto in campo per 55 minuti. Ottimo prospetto per il futuro. VOTO: 6,5.
FELIPE ANDERSON Pereira Gomes: La prima parte di questo 2017 non è stata la migliore del brasiliano che però mai come il campionato scorso ha lavorato per la squadra. Se infatti 4 sono state le reti siglate ben 12 sono gli assist realizzati per i compagni, non segna più come prima ma fa segnare che non è cosa da poco. L’infortunio estivo ha penalizzato molto il brasiliano con un lunghissimo stop terminato solo a dicembre quando finalmente è potuto tornare in campo nel secondo tempo del match di Europa League con lo Zulte. Da quando è tornato però il brasiliano ha fatto benissimo, facendo tirare un bel sospiro di sollievo a mister Inzaghi. FA10 ha trovato anche la via del gol nel match di Coppa Italia contro il Cittadella e in quello di campionato contro il Crotone. VOTO: 6,5.
LUCAS LEIVA: Impressionante. Un muro invalicabile. Presenza silenziosa e indispensabile. Si è presentato al mondo biancoceleste in una torrida notte d’agosto, la Supercoppa da conquistare e le speranze appese a un filo: era Lazio-Juventus e quell’entrata su Cuadrado non verrà dimenticata facilmente. Con la stessa grinta messa nei contrasti è entrato nel cuore dei tifosi. Inzaghi lo ha posizionato davanti al reparto arretrato, come uno scudo. Dalle sue parti non passa un pallone. E’ il distruttore del gioco avversario. Non si è mai fatto trovare impreparato quando è stato chiamato in causa. Cuore e gambe. Da scommessa a certezza. La Lazio ha la sua nuova colonna. VOTO: 8.5.
CATALDI Danilo: Ha iniziato il nuovo anno nel Genoa di Juric, complice il brutto momento della squadra, non è riuscito a trovare la giusta continuità per diventare una pedina inamovibile. La rottura coi tifosi e l’arrivo di Leiva lo hanno poi spinto verso Benevento. Qui ha trovato spazio per emergere, ma considerato il valore complessivo della rosa, sarebbe stato comunque facile. VOTO: 5.5.
DI GENNARO Davide: Svincolatosi dal Cagliari, Di Gennaro arriva nella Lazio nel luglio 2017. Nella sua esperienza nella Capitale, il centrocampista ha collezionato solo 4 presenze tra Europa League e Serie A. Tra infortuni ed una condizione non ancora al top, il classe ’88 non si è conquistato lo spazio che sperava. Nelle poche apparizioni, ha messo in mostra le sue indubbie qualità tecniche, dimostrando però di essere indietro rispetto ai compagni nella preparazione e nell’ambientamento. Il giocatore terminerà il suo 2017 ancora in condizione di infortunato, augurandosi un 2018 pieno di chances in cui far vedere a tutti il proprio valore. Sottotono. VOTO: 5.
LUIS ALBERTO: Un 2017 a due facce per il talentuoso spagnolo. L’anno inizia con l’ipotesi di appendere gli scarpini al chiodo e si conclude con un posto da titolare nella brillante Lazio di Inzaghi. Le sue qualità, che si sono finalmente palesate, hanno sorpreso davvero tutti e gli hanno permesso di conquistarsi un posto nell’ambita Nazionale spagnola. Nella stagione attuale ha già collezionato 24 presenze, 6 gol ed 8 assist, oltre alle innumerevoli magie che hanno fatto strabuzzare gli occhi dei presenti. Professionista dentro e fuori il campo, il tecnico non può più far a meno a di lui. La sua patria lo chiama, ma lui si fa coccolare dai tifosi della prima squadra della Capitale. Sorprendente. VOTO: 9.
BIGLIA Lucas: Stagione dai due volti per il regista argentino che dopo la straordinaria annata con la Lazio in estate ha deciso di lasciare il club biancoceleste per firmare con il Milan. A Lotito 20 milioni e tanti saluti. Ai tifosi l’iniziale amarezza, subito rientrata dopo l’acquisto di Lucas Leiva. Probabilmente se tornasse indietro, Lucas ci penserebbe altre 10 volte prima di accettare la proposta dei rossoneri visto che poi i risultati non sono arrivati. VOTO 6.
LULIC Senad: Il leggendario eroe della Coppa Italia datata 26 Maggio 2013 è una colonna della Lazio targata Simone Inzaghi. L’ex Grasshoppers è un jolly dotato di grandissima duttilità tattica, la sua grinta e la sua determinazione hanno fatto si che diventasse un beniamino del popolo laziale. Il bosniaco è inoltre molto bravo negli inserimenti ma spesso si perde in piccolezze che possono costare molto care e macchiare così le sue prestazioni. La sfida con la Fiorentina nei quarti di Coppa Italia è stata la sua ultima partita degna di nota: proprio una sua rete ha permesso ai biancocelesti l’accesso alla semifinale, dimostrandosi ancora una volta l’uomo di Coppa Italia. VOTO: 7.
ABUKAR Mohamed: Arrivato in Italia nel gennaio 2017, il giovane finlandese è ancora un’incognita. Considerato da molti come il “Pogba finlandese”, il classe ’99 deve ancora dimostrare molto delle sue capacità. Dopo alcune prestazioni condite da alti e bassi con la maglia della Primavera biancoceleste, l’ex TPS si è infortunato riportando la rottura del menisco. Che il 2018 possa essere il suo anno e, magari, ritornare dall’infortunio più forte di prima. VOTO: 5.
LEITNER Moritz: Una manciata di minuti giocati in biancoceleste da subentrato, a gennaio ceduto in Germania all’Augusta, dove ha totalizzato finora solo 7 presenze. Uno dei colpi alla Tare, che però in questo caso si è mostrato fallimentare. Nel breve periodo di permanenza nella Capitale italiana, il classe ’92 non è riuscito a trovare la sua dimensione all’interno della massima serie. VOTO: 4.
JORDAO Bruno Andrè Cavaco: Acquistato nel mercato estivo, il ragazzo non è ancora riuscito a far parlare di sè, se non per la cifra che la società ha sborsato per lui ed il suo connazionale Pedro Neto. Tuttavia, il classe ’98 dovrebbe esser solo aspettato, vista l’ottima incisività che ha con la nazionale Under 20 del Portogallo. VOTO S.V.
CRECCO Luca: Tornato a gennaio dall’esperienza all’Avellino, ha trovato nella seconda parte di stagione pochissimi minuti, siglando un gol che sembrava dare le giuste speranze e il rilancio del ragazzo. Il sigillo contro il Palermo aveva dato l’impressione che l’esterno si fosse scrollato qualche sassolino di dosso, ma dall’inizio della nuova stagione qualche errore di troppo sotto porta, nelle due partite giocate in Europa League. VOTO: 5.
ATTACCANTI
CAICEDO Felipe: Difficile rubare il posto ad un certo Immobile, “La Pantera” comunque risponde presente quando c’è bisogno di lui. Il suo bottino recita fin qui 4 reti e 3 assist tra campionato ed Europa League. Peccato sia costretto a tornare ai box per infortunio quando sembra stia trovando la condizione. Sfortunato. VOTO: 6,5.
TOUNKARA Mamadou: L’anno più negativo da quando è approdato nella Capitale. Racimola qualche chiamata da Inzaghi in Primavera, ma null’altro. Il tempo giusto per sedere in tribuna, fare a pugni con un tifoso e beccarsi un daspo. In estate finisce anche fuori rosa. Lo spagnolo continua ad allenarsi e finalmente viene richiamato in Primavera per il derby con la Roma. Un gol su rigore, poi un’espulsione che gli vale 30 giorni di squalifica. Bocciato. VOTO: 4.
DJORDJEVIC Filip: Si rende protagonista della passata stagione, subentrando saltuariamente e partendo qualche volta anche dall’inizio. Nelle prime gare dell’anno, Inzaghi lo schiera al fianco di Immobile nel 3-5-2. Poi viene rilegato in panchina e mandato in campo di tanto in tanto. Un solo gol nel 2017 contro il Genoa in Coppa Italia. Il suo contratto scadrà a giugno e non verrà rinnovato. L’avventura tra la Lazio e Filip può dirsi conclusa non senza rimpianti. Uno su tutti, il palo-palo in finale di Coppa Italia contro la Juve. Nel 2018 Djordjevic lascerà Roma nel 2018, insieme alla sua Jovana per buona pace dei tifosi. VOTO: 4,5.
PEREA Brayan: Tornato nella Capitale dopo il prestito al Lugo, club spagnolo di seconda divisione, la Lazio ha provato a cederlo durante la sessione estiva di mercato senza riuscirci. Attualmente non rientra nei piani di mister Inzaghi e si parla di un suo possibile trasferimento al Verona già a gennaio. Fuori rosa quindi e in attesa di una nuova destinazione. VOTO: S.V.
KISHNA Ricardo: In questo 2017 l’olandese ha indossato la maglia biancoceleste solo durante il ritiro di Auronzo di Cadore. Ad inizio anno infatti è stato ceduto in prestito al Lilla per poi tornare nella Capitale al termine dello stesso. Già il 31 agosto i biancocelesti decidono di girarlo con la stessa formula alla squadra olandese dell’ADO Den Haag. VOTO: S.V.
OIKONOMIDIS Christopher: Un anno a due facce. Da una parte la stagione positiva vissuta all’AArhus – dove ha collezionato 20 presenze condite da 2 reti ed un assist – dall’altra il campo di Formello dove si allena da fuori rosa. Dopo il ritiro di Auronzo, non ha ancora trovato la sua chance con la Lazio ‘dei grandi’ nonostante il chiaro talento. VOTO: 5.
NANI Luis: Arrivato alla Lazio nel penultimo giorno di calciomercato, il portoghese ha come compito quello di non far rimpiangere Keita. La sua avvenuta in biancoceleste inizia subito male visto che è ai box per dei problemi al ginocchio. Le sue condizioni non ottimali obbligano Inzaghi a schierare l’ex Valencia con il contagocce, l’esordio all’Olimpico arriva solo ad ottobre nel 6-1 contro il Sassuolo. Poi negli altri spezzoni di gara che Inzaghi gli concede, arriva anche la prima rete ufficiale contro il Benevento. Esperienza e qualità al servizio della Lazio sperando in un 2018 diverso con Nani protagonista. VOTO 5,5.
NETO Pedro: Su di lui la Lazio ha scommesso tanto, forse troppo. Un investimento oneroso, fidandosi dell’agente Jorge Mendes. Ala destra del 2000, ex Braga, giovane e di grande prospettiva. Punto fisso della Nazionale giovanile portoghese, con la maglia biancoceleste non ha ancora esordito. Il talento c’è, in allenamento ha fatto intravedere buone cose, anche se, per il momento, non è riuscito ad entrare nelle gerarchie di Simone Inzaghi. Nel 2018 riuscirà a ripagare tanta fiducia? VOTO: S.V.
PALOMBI Simone: C’è grande fiducia in lui. Il bomber di Tivoli ha avuto Simone Inzaghi come mentore durante il suo cammino nel Settore Giovanile biancoceleste. Il tecnico piacentino, conoscendolo, si aspetta molto dal giovane quilotto, tanto da aver voluto ad ogni costo la sua permanenza in biancoceleste durante il mercato estivo. Il classe ’96 ha fatto molto bene con la maglia della Ternana, ed ora è il terzo attaccante dietro all’inamovibile Immobile ed a Caicedo. A gennaio si vocifera di un suo prestito, chissà che Palombi voglia vere più chance con un’altra maglia… VOTO: 6.
KEITA Balde Diao: Protagonista insieme ad Immobile nella cavalcato che ha visto il ritorno della Lazio in Europa con 31 presenze e 16 gol in campionato, Keita non dimenticherà mai questo 2017. I tifosi l’hanno coccolato, Inzaghi pure ma ciò non è bastato per fargli firmare il rinnovo di contratto. Aveva voglia di cambiare e così in estate, dopo essere stato al centro di numerose trattative di mercato, ha deciso di lasciare la Lazio e trasferirsi al Monaco. VOTO 7.
ROSSI Alessandro: Promessa biancoceleste, attualmente mandato in prestito a Salerno per fare esperienza. Nella stagione alla Lazio è stato vero e proprio trascinatore dei ragazzi di Bonatti, aggiudicandosi la Scarpa d’oro del Campionato Primavera. La parentesi alla Salernitana, attualmente, può considerarsi abbastanza positiva, 3 gol in 16 presenze, molte delle quali a partita in corso. VOTO: 6.
IMMOBILE Ciro: Per lui non servono molte parole. Bastano i numeri: 22 gol solo in questa stagione. Dal dischetto, di testa o al volo: ha segnato in qualsiasi modo, con la freddezza di un killer e la fame di un leone. Si diverte e incanta. Opportunista ed elegante. Senza dubbio, quello che sta vivendo è il miglior anno della sua carriera. E’ entrato di prepotenza nell’Olimpo dei centravanti biancocelesti. E’ stato spesso accostato ai grandi del passato da Signori a Giordano, ma nessun confronto sarebbe giusto perchè lui è semplicemente Ciro Immobile. VOTO: 9.
ALLENATORE
INZAGHI Simone: È trascorso l’anno più bello da quando è allenatore. Ha alzato al cielo il suo primo trofeo, la Supercoppa Italiana. Ha ridato alla Lazio l’etichetta di big che forse mancava da troppo tempo. Ha riportato i tifosi allo stadio con l’entusiasmo, le emozioni, la lazialità che ormai si porta dentro da 20 anni. Il condottiero per la squadra, un esempio per un popolo. Grazie! VOTO: 9.
DIRIGENZA
LOTITO Claudio: Un presidente che si muove in “tendenza” con la sua squadra. Sono lontani i monologhi pre e post partita nelle varie emittenti. Ormai in questo 2017 si è tirato fuori dalla scena: pochi, anzi pochissimi i suoi proclami. Ora è diventato un vero presidente. L’istinto è stato messo da parte: ha provato a ricucire i rapporti con alcuni elementi della rosa (vedi Biglia e Keita), è pronto a rincuorare la squadra nei momenti di difficolta (VAR). Se continua su questa strada può diventare un vero e proprio condottiero. VOTO 7.
TARE Igli: Un pittore sempre pronto alla sua pennellata. Così si può riassumere il 2017 del direttore sportivo biancoceleste. Se la squadra lotta per traguardi prestigiosi è anche merito suo. Ha ceduto a cifre esorbitanti gente come Biglia e Keita, ha reinvestito parte del denaro per acquistare giocatori che in questo momento sono l’arma in più della Lazio: da Marusic e Leiva, passando per Caicedo. Anche lui è l’artefice della rinascita di Luis Alberto. Ha acquistato due giovani promettenti strappandoli alle big d’Europa come Bruno Jordao e Pedro Neto. A gennaio ha già il primo colpo in canna: Martin Caceres, parcheggiato al Verona per 6 mesi e già uno dei migliori difensori della Serie A. Continua a sbagliare poco e a migliorare la rosa anno dopo anno. VOTO 7,5.
PERUZZI Angelo: Forse in pochi avrebbero scommesso su una permanenza così lunga di Peruzzi nella Capitale. Ma Angelone è ancora qui, perchè ormai è diventato una figura fondamentale per squadra e dirigenza. Difficilmente adesso Inzaghi, Tare e Lotito potranno fare a meno di lui. Parla poco (anzi pochissimo), si vede ancora di meno, ma il suo è un lavoro “sporco”, che fino a questo momento sta portando i suoi frutti. E’ diventato un punto di riferimento per tutti e continuerà ad esserlo ancora per tanto tempo. VOTO 7.
DE MARTINO Stefano: Un anno complicato sul piano della comunicazione per la Lazio, ma lui ormai è un veterano. Dal razzismo al Var, questo 2017 non è stato semplice per la compagine biancoceleste e i suoi tifosi che sono stati attaccati su più fronti. Ha provato a difendere l’ambiente in tante occasioni contro tutto e tutti, le iniziative come sempre non sono mancate. Ora c’è solo bisogno di quel passo in più per avere un sistema perfetto tra squadra e stampa. Un sistema che va ancora migliorato sotto diversi aspetti, ma se queste sono le premesse non ci dovrebbero essere problemi. VOTO: 7.
Hanno collaborato: il nostro direttore Francesco Ponticiello, Rocco Fabio Musolino, Lavinia Labella, Elena Bravetti, Luca Palmieri, Luca Raimondi, Pierfrancesco Profili e Francesco Saverio Petito.
BUON 2018 A TUTTI!