2014

Paglia: “Lotito gestisce la Lazio in maniera personalistica. Faccia valutare la società e ascolti le offerte”

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L’ex responsabile delle relazioni esterne della Lazio Guido Paglia, dopo la cessione di Hernanes ha rilasciato alcune dichiarazioni aspramente critiche nei confronti della gestione della Lazio da parte di Claudio Lotito. Paglia è stato nuovamente sentito oggi da Radiosei, in un intervento in cui ha ribadito le sue posizioni: “Con Lotito vedo un futuro grigio, non di quelli che spingono al buonumore. Stiamo a vedere che succede”. Paglia non si sofferma troppo sui risultati sportivi della squadra: “La cura Reja sta dando i suoi frutti ed è di buon auspicio il fatto che stanno crescendo dei ragazzi di belle speranze, ma accantonate le ambizioni Champions, rischia di farsi sfuggire anche l’Europa meno nobile. A Reja va dato il merito di aver ristabilito innanzitutto un equilibrio difensivo dopo la profonda crisi vissuta con Petkovic. Adesso si vede qualcosa anche in fase propositiva. Però attenzione: è chiaro che finché di fronte hai il Chievo, la mancanza di Hernanes può non essere avvertita, però quando si hanno di fronte squadre di più alta caratura, giocatori di spessore come il Profeta difficilmente riesci a sostituirli”.

DERBY – L’argomento poi si sposta inevitabilmente sull’imminente stracittadina: “I derby sono partite strane, incontri a sé. Quasi mai è il migliore a vincere”. Senza il Profeta, toccherà ad un altro uomo di spessore come Mauri, dare il suo contributo contro l’ottima Roma vista fin qui: “Per essere competitivi si ha bisogno di fosforo in mezzo al campo. La partenza di Hernanes non è stata adeguatamente rimpiazzata. La speranza è riposta a questo punto nel rientro di Mauri, giocatore d’intelligenza superiore. Lo vedrei bene già in campo domenica. Onazi è un giocatore in crescita, ma nel derby un giocatore d’esperienza come Mauri potrebbe tornare utile”.

GESTIONE LOTITO – Lasciati i fatti relativi al campo si torna sulla decade di Lotito al comando della Lazio: “Sono un tifoso amareggiato dall’atmosfera che si respira. A Lotito abbiamo riconosciuto i meriti passati, gli abbiamo dato 10 anni, ma ora non ha più attenuanti, specie dopo l’ultimo mercato. Abbiamo toccato il fondo, il picco più basso. La cessione di Hernanes è stata gestita molto male. Bisognava prendere una decisione definitiva dopo il 26 maggio, vendere già in estate e non aspettare gennaio. È inutile parlare oggi di un accordo preventivo con l’Inter. Sono le solite uscite farlocche, scuse per acquietare i tifosi, per uscirne in maniera pulita ed intossicare l’informazione. La cessione di Hernanes non soltanto ha impoverito la rosa dal punto di vista qualitativo, ma è stata anche sinonimo di ridimensionamento societario, mancanza di prospettive di crescita. Quella di Lotito è una conduzione dittatoriale senza né capo né coda. Io credo che il Presidente sia obiettivamente in difficoltà, così come molti imprenditori italiani: è possibile che il ridimensionamento sia frutto di una difficoltà economica, ma la mia invettiva non nasce da qui. Non si gestisce una società come la Lazio in maniera personalistica. Ognuno deve avere il suo ruolo, mentre Lotito mette bocca su tutto, accentra nella sua persona tutti i poteri. Credo che l’unico modo, anche se non è detto funzioni, sia una mobilitazione pacifica da parte dei tifosi. Provare a mettere sotto pressione l’attuale dirigenza. Gli obiettivi di crescita dichiarati nel tempo non sono stati rispettati. I tifosi sono stufi, non si riconoscono più in questa gestione e lui deve prenderne atto. Lotito dovrebbe far valutare la società ad una banca di fiducia, incaricata di stimarne il valore e scandagliare il mercato in cerca di un compratore. In tutti questi anni non sono mancate le persone che hanno cercato d’informarsi sul conto della Lazio, ma lui non ha mai voluto sentirne, rispedendo le avances al mittente”.

UN ESEMPIO RECENTE – Paglia racconta quello che secondo lui è un esempio calzante per inquadrare il modus operandi di Lotito: “Un aneddoto molto recente che rispecchia il comportamento del Presidente: Juventus e Lazio avevano l’accordo per Quagliarella: il calciatore bianconero ha incontrato la dirigenza laziale a Villa San Sebastiano ma si è visto offrire la metà di quello che percepisce a Torino e ha interrotto la trattativa. Questo vuol dire che Lotito non voleva realmente portare a Roma Quagliarella. Mi piacerebbe che la grande stampa sportiva ricordasse tutti gli accaduti in casa Lazio negli ultimi 10 anni”.

FUTURO – La Lazio non è più un punto d’arrivo per un calciatore ma una sorta di società trampolino, lo dimostrano i fatti, e le stesse difficoltà nel fare mercato. In questo contesto è giusto chiedersi se i talenti che fanno parte della rosa, come ad esempio Keita potranno vestire a lungo questa maglia, senza subire il fascino di squadre più blasonate: “Keita attualmente prende 240mila euro ed ha un contratto sino al 2017. Per un giovane che ha dimostrato così tanto, al fine di tenere alla larga blasonati club europei, un adeguamento del contratto penso sia doveroso. Sono curioso di vedere ciò che succederà da qui alla fine del campionato”.

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