Floccari: «Vedo una Lazio che si diverte. E su Immobile...»
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Floccari: «Vedo una Lazio che si diverte. E su Immobile…»

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Sergio Floccari ha analizzato il momento positivo che sta vivendo la Lazio, soffermandosi anche su Ciro Immobile

Una bellissima Lazio quella che ieri ha superato lo Spezia con un netto e roboante 6-1. Ad analizzare il momento dei biancocelesti è stato l’ex Sergio Floccari. Queste le sue parole, rilasciate ai microfoni di Lazio Style Radio.

PARTITA – «Contro lo Spezia c’è stato un netto miglioramento rispetto alla partita di Empoli. So che Sarri non è ancora contentissimo, ma c’è tempo per affinare tutto e migliorare. Però ho visto una bella Lazio. Ogni realtà ha una storia a sé, Sarri alla Juventus è una cosa mentre alla Lazio è un’altra. L’inizio di campionato è determinante e aiuta a mettere benzina nelle gambe. Ci sono dei giocatori che stanno capendo come funziona il gioco di Maurizio e vedo che si stanno divertendo. Ed è questo l’importante» .

IMMOBILE –«Parlerei di Immobile e non solo perché ha fatto la tripletta, ma anche perché si pensava che potesse rimanere da solo e faticare nel 4-3-3 e invece è supportato e aiutato. Soprattutto può andare in gol anche quest’anno con facilità, aumentando i suoi già incredibili numeri. Vedo che si divertono tutti e giocano bene insieme. All’inizio Ciro poteva essere quello più in difficoltà e invece ieri ha dimostrato il contrario. Anche in difesa c’è stato un grande cambiamento, passando dalla linea a 3 alla linea a 4. Ora si lavora più di reparto ed è più complicato».

SARRISMO – «Un giocatore di Sarri deve imparare ad essere elastico. Anche perché il mister ti arricchisce e ti migliora, portandoti ad essere un giocatore migliore. Immobile infatti migliorerà sotto questo punto di vista, cercando di attaccare meglio la profondità. Ciro si sta completando e sta arrivando sempre più in alto, in più questo gli permetterà di continuare a giocare fino a tarda età. Sarri ora chiede alla squadra una linea difensiva molto alta, anche perché questo impedisce di avere più spazi tra i reparti. Una squadra corta semplifica il lavoro di tutti, visto che si copre meno campo. Serve aggressività ed è più difficile ma può essere più efficace. Anche le mezzali così si vedono semplificato il lavoro».

FELIPE ANDERSON –  «Ha fatto un percorso particolare, con un periodo di adattamento quando arrivò alla Lazio. Poi è esploso, diventando imprendibile. Nelle ultime due stagioni ha fatto un po’ male, ma essere tornato alla Lazio gli farà bene, perché ha un talento straordinario e credo voglia riconquistare tutti. Per lui sarà fondamentale riuscire ad entrare in toto nella filosofia che vuole Sarri. Può giocare a destra o a sinistra perché ha grandissime qualità. I numeri e i moduli contano poco, contano le idee e i principi. Più si seguono i dettami di Sarri e più si è sulla strada giusta».

PASSATO E PRESENTE – «Lazio-Juventus del 2013? Quel mio gol, arrivato dopo il pareggio di Vidal, all’ultimo fu bellissimo, anche perché poi rischiammo di subire il gol dei bianconeri poco dopo. È stato bellissimo, tutti sapevamo che opportunità ci avrebbe dato quella gara e sono felice di essere entrato nella storia con tutti gli altri compagni, vincendo la Coppa Italia in finale contro la Roma il 26 maggio. A me il 26 poi sta molto a cuore, anche perché nella mia vita torna spesso. Radu? Mi aspettavo continuasse a giocare perché è un professionista e pretende molto da se stesso. Fa di tutto per mantenere il livello alto e per stare al passo con gli altri. Ora sono entrato nella squadra dei commentatori di DAZN, mi trovo bene e sto imparando molto, con un gruppo giovane e tanti ex calciatori che sono anche amici. Nel frattempo però studio e mi aggiorno, una cosa sempre fondamentale».

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