2014
Parolo è convinto: “Se giochiamo con la mentalità giusta possiamo battere il Genoa”
Alla fine dell’allenamento mattutino Marco Parolo è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio:
Hai segnato all’esordio e sei diventato papà…
“Oggi è già una settimana, comincio a rendermene conto solo adesso. Un figlio ti dà una carica in più, una forza in più. Domenca prima della partita guardavo la sua foto, ci tenevo tanto a vincere, segnare e dedicargli la vittoria. Sono tornato a casa felice, la settimana quando vinci scivola via velocemente”.
Hai segnato già due gol in tre gare ufficiali…
“il gioco che chiede il mister permette di segnare anche ai centrocampisti. Abbiamo tantIi giocatori bravi a saltare l’uomo sugli esterni, bisogna solo trovare il tempo e lo spazio di inserirsi in area. Noi centrocamposti dobbiamo dare un contributo anche in fase realizzativa”.
Pioli chiede un gioco propositivo e dà molta importanza alla fase di non possesso…
“Si, il mister chiede questo. Se siamo bravi a passare velocemente dalla fase offensiva a quella difensiva, e pressiamo alti, gli avversari fanno fatica a ripartire. il mister prepara bene le gare e ognuno di noi sa cosa fare in campo. Se ci mettiamo grinta i risultati arriveranno di conseguenza”.
Quanto conta la concentrazione negli ultimi momenti prima di una gara?
“Tutto inizia quando sali in pullman e ti dirigi verso lo stadio. Ognuno ha il suo modo di prepararsi per trovare la concentrazione. Io cerco un po di spensieratezza con la musica. Ho una canzone portafortuna, se continuiamo a giocar bene più avanti dirò il titolo (ride, ndr)”.
Genoa è una trasferta impegnativa. Pensi che possa essere la volta buona?
“Son convinto che se giochiamo con mentalità giusta, come domenica, possiamo fare la partita. Troveremo un ambiente caldo e una squadra aggressiva. Con uno stadio cosi trovi maggiori motivazioni e in campo ti viene da correre di più. Trovare lo stadio pieno ti aiuta a giocare meglio per far capire chi sei. Se giochiamo di squadra, come sappiamo fare, possiamo far bene”.
Come ti trovi col centrocampo a tre e con i tuoi nuovi compagni?
“Mi trovo bene. Io ho sempre fatto le due fasi, offensiva ed ovvensiva. Dobbiamo essere tutti determinati. In partita ci si aiuta e ci si parla in campo, anche gli stranieri capiscono le parole chiave. Iniziamo a conoscerci meglio e a capire le caratteristiche del compagno. Il mister vuole gente che corre e che sta al servizio della squadra”.
Col Cesena sono scesi in campo tutti i nuovi. A che punto è l’integrazione?
“Siamo ancora all’inizio. Tra un paio di mesi potremo capire dove possiamo arrivare. Serve tempo affinchè tutti pobbiamo conoscerci. Domenica dopo domenica si andrà a migliorare. Ogni partita serva a crescere”.
I tifosi volevano vendicare il gol che segnasti contro la Lazio ai tempi del Cesena appunto…
“Volevo farmi perdonare e sono stato di parola, Parolo di parola (ride, ndr). In trasferta trovi sempre tifosi biancocelesti. Cerchi sempre di renderli felici. Dobbiamo dare il massimo in campo per renderli orgogliosi di noi”.
E’ importante avere rosa ampia?
“Si, ci sono molti elementi buoni. Ognuno di noi può dare una mano. Pioli è bravo quindi a partita in corso può essere un arma in più. Il mister tiene tutti sulle spine facendoci rimanere carichi per entrare in campo”.
I tifosi chiedono se hai tatuagi…
“No, al momento non ho tatuagi e non ne ho bisogno”.
Il cagnolino che tiene a casa è la tua passione?
“Si, Chef è una gioia per me. Ora che c’è Dante (figlio appena nato, ndr), servirà del tempo per farli abituare”.
Rocco Fabio Musolino