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Peruzzi: «Vi racconto Simone Inzaghi. E sulla Lazio…»
Dopo qualche mese di silenzio, torna a parlare Angelo Peruzzi: le dichiarazioni dell’ex club manager della Lazio
Ha dato tanto alla Lazio, sia come portiere che come club manager, ma nella sfida di domani sarà un doppio ex, visto l’anno trascorso all’Inter. Angelo Peruzzi, dopo mesi di silenzio, torna a parlare ai microfoni de Il Corriere dello Sport. E gli aneddoti su Inzaghi sono tantissimi. Ma non solo.
VIGILIA – «Io, Walter il magazziniere e Giocondo il cuoco eravamo l’interruttore della tensione di Simone Inzaghi. Con la solita partite riuscivamo ad allentare la sua tensione e a non farlo pensare agli avversari, alla formazione e ai cali di rendimento dei suoi. Ma lui prima delle partite non dorme quasi mai».
CAMBIAMENTI – «Lui è davvero un’altra persona rispetto a quando era giocatore. Pensavo che non avrebbe mai potuto fare l’allenatore, perché viva alla giornata. Ora è diventato responsabile. Simone è un tecnico di prim’ordine, che studia tutti i giorni e che è un vero e proprio decisionista. Infatti è uno tosto e consapevole. Sa essere dolce con i giocatori, ma anche autorevole e autoritario».
CONTE – «Molti parlano di Simone per sentito dire. I due percorsi sono differenti, ma a Inzaghi non manca certo il temperamento del vincente, E quest’Inter ha tutto per ripetersi».
SCELTE – «Io ho scelto di non fare l’allenatore. Troppe responsabilità, tensioni e pressioni. Diciamo che la notte voglio dormire».
MANCINI – «Cosa è successo tra me e Mancio? Non ci siamo nemmeno sfiorati. Eravamo incazzati e non ci siamo parlati per mesi. Era tutto legato alla questione dell’arrivo di Sereni. Ma Robero è un grande, rispetto a me non è rancoroso».
LIPPI – «Lui è un vincente, ma anche uno che le cose te le dice in faccia. Io comunque non mi sono mai scomposto, perché con me è sempre stata una persona schietta e leale».
LAZIO – «Io ho sempre amato giocare a calcio, ma non sono mai stato un tifoso. Non posso dire di sentirmi uno della Lazio, ma sicuramente dodici anni e non possono essere trascurate».