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Peruzzi: «Lazio sottovalutata? Ci abbiamo fatto il callo. Ora l’Europa! »

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Peruzzi, tra obiettivi stagionali e la gioia del derby, racconta la sua Lazio in una lunga intervista

L’obiettivo è stato centrato. La finale della Tim Cup porterà ancora i colori biancocelesti all’Olimpico. Di nuovo loro. Di nuovo Milinkovic e Immobile. I ragazzi di Inzaghi scrivono un’altra emozionante pagina della storia della Lazio regalando una gioia immensa al popolo capitolino. Una pioggia di complimenti è arrivata per loro, anche dai vertici della società. E Angelo Peruzzi, tramite Sporto Mediaset parla così: «C’è tanta soddisfazione per aver raggiunto la finale. Passare il turno significa tanto, poi in una gara complicata e imprevedibile come il derby. La Roma ha grande talento, è seconda in campionato, non era facile ma penso che nelle due partite la Lazio abbia meritato il passaggio del turno. Nel ritorno ha influito moltissimo il risultato dell’andata, dove noi non abbiamo sbagliato nulla: per me la partita d’andata ha determinato molto l’esito della seconda sfida». E su Inzaghi: «Simone sta facendo un grandissimo lavoro, così come aveva dimostrato sia nello spezzone l’anno scorso sia in Primavera. Sta facendo bene e stiamo ottenendo dei risultati che lo scorso luglio nessuno si sarebbe aspettato. Squadra sottovalutata mediaticamente? Lo sappiamo ma ci siamo fatti il callo. Non vogliamo parlarne, delle 5-6 squadre forti della Serie A si parla pochissimo della Lazio, ma non ne conosco i motivi. L’obiettivo della Lazio in campionato? Stiamo facendo benissimo, siamo quarti ma mancano otto partite e può ancora succedere di tutto. È tornata in corsa anche la Fiorentina tra le squadre che corrono per l’Europa League e noi avremo una sfida difficilissima con il Napoli. Noi pensiamo a restare in queste posizioni per tornare in Europa».

Cosa manca a questa Lazio? «Forse dobbiamo ancora un po’ crescere come mentalità ma stiamo facendo bene. Ultimamente abbiamo fatto delle stagioni troppo altalenanti, dobbiamo trovare continuità per non fare un campionato ottimo e uno no».

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