2014

Petko torna a parlare: “Visto? Non ero io il problema…”

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A quasi due mesi dall’addio alla Lazio torna a discutere del proprio recente passato Vladimir Petkovic. Lo fa a margine della cena di gala organizzata dall’UEFA a Nizza dove, come riporta La Gazzetta dello Sport, si presenta fianco a fianco ai ct delle altre nazionali (da Deschamps a Capello, passando per Tardelli), pur essendo la Svizzera affidata a Hitzfield fino ai mondiali sudamericani. “Come sto? Benissimo, è tutto passato. Guardo al futuro. Sono qui ovviamente per la Svizzera, anche se il mio lavoro inizierà a luglio. Quello che sta accadendo alla Lazio? Non vorrei parlare, non l’ho fatto con la stampa italiana, né con gli svizzeri”, si limita a dire il bosniaco. Quella fra Petko e la Lazio è una storia d’amore finita male, che lascia un velo di nostalgia nel nuovo commissario tecnico rossocrociato: “Nostalgia per l’Italia, per Roma. Io stavo benissimo, a Roma; mangiavo bene, vivevo bene. Sono già tornato quattro o cinque volte, ho amici, ho ancora casa all’Olgiata. Se seguo quello che succede? Io seguo tutto e non mi sorprendo. Voglio dire: non ero io il problema, penso. Dopo un paio di mesi quelli tornano a galla, se rimangono irrisolti. Ancora non capisco il mio esonero. Eravamo in corsa su tre fronti, ci mancavano, è vero, 6 o 7 punti ma niente di irreparabile. Poi quegli infortuni. Adesso leggo di chi mi accusa di non averlo fatto giocare: per forza, se sei rotto. E comunque puoi cambiare il manico ma se la scopa resta la stessa…”.
Non fa giri di parole Petkovic. Si sfila anzi qualsiasi responsabilità di dosso e, pur senza nominare Lotito, lo chiama nuovamente in causa: “Cosa mi dispiace di più di questo addio? Non lo so, ora sono tutte cose in mano agli avvocati. Certo non è stato bello. E dire che era pronto anche a rinunciare a molti soldi, glielo assicuro. Lotito? Non voglio parlarne. Ognuno ha il suo modo di fare, e di comportarsi. Lo sanno tutti, non soltanto io”. Più chiaro di così.

 

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