2013

Petkovic alla presentazione dell’ultimo libro di Edio Costantini: “Bisogna investire di più sui giovani”

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AGGIORNAMENTO ORE 14,15 – Queste le parole di Petkovic: “Noi allenatori cerchiamo di proteggere i nostri atleti, di non esporli né a troppe critiche né a troppi commenti positivi: vivono un ambiente molto delicato, ogni parola e ogni gesto contano tantissimo e questo influenza la sensibilità di questi ragazzi. Gli stessi calciatori sono partiti da piccoli, con una diversa idea di calcio, di sport. Gli allenatori devono essere anche formatori, educatori, fornire esempi e direzioni nella vita degli atleti più piccoli: solo una piccola percentuale di chi inizia a giocare a calcio diventa poi professionista. Nella mia esperienza in Svizzera, abbiamo curato progetti in cui si cercava di educare i giovani, di portarli a svolgere compiti nella propria vita, nell’eventualità che non ce l’avessero fatta a diventare professionisti. Ogni tanto c’è necessità di combattere anche con le ambizioni dei genitori, che le proiettano sui propri figli. Bisogna evitare che questi ragazzi prendano la strada sbagliata, anche noi allenatori dobbiamo essere capaci di trasmettere valori, educazione, anche nell’alimentazione per esempio”. Poi qualche parola sul ruolo del mental coach Sandro Corapi: “Sandro è un membro del nostro staff che ci può aiutare in certe circostanze. Quello che conta sono questi processi che si riescono a instaurare con i giocatori. Imparare a rilassarsi, a respirare in certi momenti, a gestire le proprie emozioni sono fattori importanti non solo nello sport, ma anche nella vita: ci saranno momenti in cui dovranno saper gestire i propri figli, come crescerli e aiutarli. Con Corapi si fanno lavori motivazionali mirati, ma anche rivolti a creare una squadra, perché solo una squadra può ottenere i risultati sperati”. Infine chiude con un inciso sull’importanza del lavoro sui giovani, a proposito anche delle differenze tra Italia e Svizzera: “Sono da troppo poco tempo per valutare in generale. Però si potrebbe dare più supporto a questi ragazzi, soprattutto quando passano dalla Primavera alla prima squadra: la maggior parte sono stranieri, devono avere la possibilità di imparare la lingua, di continuare a crescere culturalmente, di essere occupati da questo punto di vista quando non hanno gli allenamenti. Noi allenatori possiamo aiutarli nella loro crescita psicofisica, in direzione del loro futuro e della professionalità che devono acquisire. Si può fare sempre di più, bisogna investire di più sui ragazzi”.

L’allenatore della Lazio Vladimir Petkovic è stato invitato alla presentazione dell’ultimo libro di Edio Costatnini, intitolato “Uno sport per l’uomo aperto all’assoluto”, che si sta svolgendo in questi istanti presso la sede dell’Istituto per il Credito Sportivo. Presenti all’incontro vi sono inoltre molte importanti personalità del mondo cattolico, alla stregua del Sottosegretario alla Cultura del Vaticano e il Presidente della Commissione Cultura della Conferenza Episcopale Italiana. 

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