Petkovic, il 4-3-3 e gli attaccanti che scalpitano - Lazio News 24
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2013

Petkovic, il 4-3-3 e gli attaccanti che scalpitano

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Mister Petkovic e i suoi attaccanti. Ieri a Formello si è rivisto Klose, col pallone già ai piedi. E Floccari? Come scrive Il Messaggero, doveva essere la sua chance – dopo le panchine contro Trabzonspor e Fiorentina – ma la resurrezione di Miro gli mette ansia. Meno male che Petkovic sorride: alla Caritas andava in cerca di mobili da recuperare e piazzare, qui si diverte a farlo con i suoi centravanti. Uno ne gioca, tutti sgomitano. E, alla fine, nel nuovo 4-3-3 qualche angolino in più si trova. Ci sono cinque personaggi in cerca di un posto. Immerge il cattivo presagio in un’acquasantiera, Floccari. Ieri pregava contro la rivelazione di Klose: piede destro quasi guarito, il panzer corricchiava in partitella. Pian piano, per carità, ma il suo trotto crea uno scompenso emozionale. Era in forte dubbio per Bergamo, il tedesco, almeno si accomoderà in panchina. È l’augurio di Floccari, che nel sudore dell’ultima settimana (la doppietta contro l’Aprilia) assaporava già la sua sfida certa da ex. Con l’Atalanta è esploso, l’attaccante di Nicotera, a Bergamo vuole risorgere da titolare. Sul Mar Nero aveva salvato la Lazio da una figuraccia europea, a partita in corsa. I due gol col Trabzonspor non avevano però centrato il cuore di Petkovic, già pazzo di Perea. Sorriso spezzato anche contro la Fiorentina, Floccari adesso non ci sta: il suo spazio è striminzito, si sta già guardando intorno. E a giugno – è in scadenza – potrebbe salutare. Proprio a braccetto con Klose.

PEREA E KEITA – Il futuro è adesso, cammina leggiadro per via Condotti: erano lì, Perea e Keita, lunedì sera. Abbagliati dalle luci del centro, vogliono impadronirsi di Roma, della Lazio. Giovani, intraprendenti e sfrontati, mica bamboccioni ai margini. Brayan, non lo conosceva ancora nessuno, adesso è provetto aiutante: lavora per la squadra, può agire da ala, è duttile e flessibile. Petkovic s’è invaghito e lo coccola. Usa invece bastone e carota con quel monello di Keita, gestisce la sua esuberanza. Immarcabile da quella notte di mezz’estate in cui Diao alzava al cielo lo scudetto Primavera: l’Atalanta è anche nel suo destino, il 10 giugno scorso Keita l’asfaltava sulla fascia insieme all’amico Tounkara. E chissà non possa essere un segno quella caviglia malconcia di Ederson: ieri a Formello, in realtà, Honorato la ruotava come un ballerino.

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