2013
Petkovic rompe il tabù: a San Siro è trionfo biancoceleste
La sconfitta della Roma nell’anticipo riaccende improvvisamente la lotta per il quinto posto per l’Europa League ed aumenta il fascino della sfida tra Inter e Lazio. Petkovic conferma in blocco l’11 iniziale vittorioso con il Bologna, mentre Stramaccioni recupera Rocchi e schiera una formazione obbligata visto le numerose assenze.
PRIMO TEMPO – Davanti alla contestazione del pubblico interista contro la società e in un San Siro semi vuoto inizia la gara. Dopo una prima fase di studio in cui la Lazio sembra esser scesa bene in campo, sale di tono l’Inter che sfiora il gol con Rocchi che si vede respingere da Marchetti un buon diagonale. L’Inter prova ad aumentare i giri del motore, ma al 22’ subisce uno sfortunato autogol con Handanovic che nel tentativo di respingere un cross tagliato di Candreva, cicca la palla che termina su Ranocchia e poi ancora sul numero uno nerazzurro per poi rotolare lentamente in rete. I padroni di casa accusano il colpo e Candreva, dopo un contropiede perfetto, si ritrova solo davanti all’estremo difensore interista, ma spara incredibilmente a lato. Continua la sfortuna per quanto riguarda l’infermeria di Stramaccioni che vede aggiungersi anche Jonathan sostituito dal giovane Benassi. Nonostante le difficoltà, al 33’ arriva la rete del pari dell’Inter con Alvarez che sfrutta alla perfezione un cross di Guarin svettando sopra Radu e insaccando in rete di testa. Da qui in poi Cambiasso e compagni cambiano marcia sfiorando il gol prima proprio con l’argentino, il cui tiro si infrange sul palo dopo una deviazione di Marchetti, poi con Alvarez che a porta vuota spara alto disturbato da Lulic. Nel momento più difficile della gara, nel terzo minuto di recupero la Lazio trova la giocata vincente: filtrante stupendo di Ledesma per Candreva che serve Floccari con l’attaccante calabrese che non riesce a concludere poiché toccato da Ranocchia. Per l’arbitro è rigore, ma solo cartellino giallo nonostante la chiara occasione da gol. Dal dischetto Hernanes non sbaglia ed è 1-2. Subito dopo finisce la prima frazione.
SECONDO TEMPO – Il gol a fine tempo poteva avere la conseguenza di freddare la reazione degli avversari, ma Guarin e compagni smentiscono subito questa ipotesi. E’ proprio l’ex Porto a capitanare l’assalto allo scudo laziale prima con un tiro potente uscito di poco, poi con un piattone da pochi passi che termina a lato per una questione di millimetri. Petkovic recepisce che la squadra è in sofferenza ed inserisce al contempo sia Gonzalez che Onazi rilevando Ledesma e Floccari. Al 15’ si ritorna al 4-1-4-1. Al 25’ la svolta della gara: Guarin, sempre lui, entra in area e dribbla Cana, l’albanese lo atterra causando un inequivocabile rigore. Ma dal dischetto si presenta Alvarez che scivola e spara alto. I biancocelesti ritrovano così coraggio e si portano in avanti prima con Klose fermato da Juan Jesus con un fallo da ultimo uomo punito ancora una volta solo con il giallo, poi con Onazi che trova il gol della domenica: spettacolare conclusione dai 30 metri di destro e di prima intenzione che si insacca sotto l’incrocio dei pali. Al 31’ è 3-1 per i biancocelesti. I nerazzurri concludono la gara con molti giovani in campo e con molta voglia di, quantomeno, accorciare le distanze, ma riescono solo ad alzare in voto in pagella del neosposo Marchetti che sia su Rocchi che sul giovane Garritano si dimostra superbo. Al 49’ finisce il match, la Lazio vince per la prima volta a Milano nel XXI secolo.
Tipica partita di fine stagione in cui scarseggiano le energie e prevalgono le giocate individuali. Sfortunata la compagine di Stramaccioni che, oltre i numerosi infortuni, perde in corso d’opera sia Jonathan che Ranocchia, prende un palo e sbaglia un rigore in modo grottesco. Tuttavia la banda di Petkovic si è dimostrata superiore, oltre che dal punto di vista tattico, anche sul piano fisico stando sul pezzo per tutti e 94 minuti di gioco.