2014

Petkovic vs Pioli in numeri: Vlado partì più forte, ma…

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I numeri nel calcio non sono tutto, ma poco ci manca. È proprio grazie alle statistiche che si può capire il valore di una squadra. Numeri, statistiche. Confronti. Prendiamo la Lazio targata Petkovic nella stagione 2013-14 e quella di Stefano Pioli, nel campionato in corso. C’è stato questo cambio di tendenza? La Lazio è più forte della passata stagione? Noi diciamo di sì, siamo sicuri che sia così. Ma i numeri sono per certi versi sorprendenti, in negativo.

NUMERI – Partiamo dalla classifica. Lo scorso anno, dopo la sesta giornata, la Lazio aveva collezionato 10 punti, frutto delle vittorie interne contro Udinese, Chievo e Catania e del pareggio ottenuto al ‘Mapei Stadium’ contro il Sassuolo (le due sconfitte arrivarono contro Juventus e nel derby con la Roma). Quest’anno i punti fatti sono 9, dunque 1 in meno rispetto a quando Petkovic sedeva in panchina. Il calendario, paradossalmente, è stato più semplice per il tecnico romagnolo, che inoltre non aveva l’impegno infrasettimanale dell’Europa League. Undici reti segnate e dieci subite con Vlado, dieci gol realizzati e sette subiti con Pioli. Attacco grosso modo alla pari, difesa più solida in questa stagione. Ma classifica dalla parte di Petkovic. Numeri peggiori dunque per l’ex Bologna, almeno per quanto riguarda la partenza, Petkovic partì più spedito.

MEGLIO PETKO? FORSE NO – È chiaro che la Lazio di oggi è più forte di quella dell’anno passato: gli arrivi di Basta, De Vrij, Gentiletti, Braafheid, Parolo e Djordjevic sono di sicura qualità. Allo stesso tempo però, Pioli ha potuto contare davvero poco sul terzino serbo e sul centrale argentino ed ha raccolto molto meno di quanto meritava (vedi Genoa-Lazio). I numeri, per il momento non gli sorridono. Ma c’è tempo per rimediare, soprattutto se si pensa al tracollo da ottobre in poi dei biancocelesti sotto la guida del sergente di Sarajevo. Sarebbe difficile fare peggio. Restano trentadue giornate per conquistare punti e migliorare le statistiche. Perché è da lì che si vede se una squadra è grande o no. Perché è questo che la Lazio vuole diventare.

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