Pillon: «Castrovilli? NON sono d'accordo con la scelta di ESCLUDERLO dalla lista UEFA. L'addio di QUEL big rischia di PESARE nello spogliatoio» - ESCLUSIVA
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Pillon: «Castrovilli? NON sono d’accordo con la scelta di ESCLUDERLO dalla lista UEFA. L’addio di QUEL big rischia di PESARE nello spogliatoio» – ESCLUSIVA

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Giuseppe Pillon ha analizzato e commentato in esclusiva per Lazionews24 la nuova Lazio di Baroni e le dinamiche che la riguardano

Archiviato il turno di campionato che ha visto pareggiare la Lazio in casa con il Milan, la serie A ha lasciato spazio alla Nazionale di Spalletti. Alla luce di queste prime partite ufficiali della squadra di Baroni, che squadra sta nascendo dal punto di vista tattico e caratteriale? Ad analizzare questo quesito e non solo, per Lazionews24 è intervenuto in esclusiva il tecnico Giuseppe Pillon.

Alla luce di queste prime tre partite di campionato e della preparazione estiva, secondo lei è ancora presto per poter dare un primo giudizio sulla nuova Lazio di Baroni, o si può dare già una prima analisi della squadra che sta nascendo dal punto di vista caratteriale e tattico?

«E’ ancora presto per poter già fare un analisi sulla Lazio che sta creando Baroni. La nuova stagione è appena iniziata e siamo ancora nel cosiddetto calcio d’agosto, ma a mio modo di vedere la squadra è in ottime mani essendo Baroni un grande allenatore che ha fatto una lunga gavetta. Sono certo che saprà ottenere il meglio dai giocatori che avrà a disposizione. Lui anche come Sarri usa come modulo tattico il 4-3-3, con la differenza che l’ex tecnico di Chelsea e Juve prediligeva di più il possesso palla».

Se fosse stato al posto di Baroni, considerando l’idea del club di voler rifondare ripartendo da zero, avrebbe accettato la chiamata della Lazio o ritiene che in questo momento approdare nella capitale sia un rischio?

«Assolutamente no, non lo ritengo un rischio, perchè la Lazio è una società gloriosa che negli anni ha ottenuto risultati molto importanti e mi risulta impossibile pensare che qualsiasi allenatore possa rifiutare una chiamata del genere. Ricordo che quando allenai il Chievo. quando il club doveva fare il preliminare di Champions, ricevetti la chiamata dei biancocelesti perchè non si sapeva se Delio Rossi sarebbe rimasto, ma non se ne fece più nulla. Baroni quindi non ha assolutamente sbagliato ad accettare la proposta della Lazio, nonostante il club avesse bisogno di ripartire da zero. Anzi, è una sfida ulteriormente affascinante per un allenatore, al quale dà anche un’ulteriore motivazione e stimolo in più»

Baroni ha spesso sottolineato il fatto che ama lavorare con quello che ha, ma da tecnico le chiedo quale degli addii rischia di pesare di più nello spogliatoio e dal punto di vista tattico? Se lei avesse potuto avere la possibilità di incidere nelle scelte del club, quale dei giocatori ceduti avrebbe fatto in modo che restasse?

«Immobile senza dubbio, perchè è un calciatore che dà delle garanzie importanti e non so per quale motivo sia andata a finire cosi tra il giocatore e la Lazio. Non c’è più stata quella unione che era evidente inizialmente, ma sono allo stesso tempo sicuro che Baroni saprà reagire nel miglior modo possibile a questo addio di Ciro e trovare l’elemento giusto che possa sostituirlo. Ciro sinceramente l’avrei tenuto alla Lazio, anche perchè avere attaccanti italiani forti è un grande vantaggio per il club e in particolare per la Nazionale, visto che attualmente ce ne sono pochissimi».

Per quanto riguarda i nuovi arrivi, quale giocatore la sta convincendo di più e quale invece ritiene essere ancora indietro al cospetto delle idee tattiche di Baroni? Concorda nella scelta di tagliare fuori dalla lista Castrovilli in Europa?

«Castrovilli è un giocatore molto forte e se sta bene fisicamente potrà essere un elemento fondamentale per la Lazio. Per quanto riguarda chi risulta essere indietro è difficile poter rispondere perchè la stagione è appena iniziata e per poter dare un giudizio certo bisogna aspettare 5-6 partite. Anche le coppe potranno dare modo a tutti i calciatori di potersi mettere in mostra. L’esclusione di Castrovilli? E’ un giocatore con grandi qualità e potenziale quindi mi trovo in disaccordo con la scelta di escluderlo dalla lista Uefa».

La Lazio, come dett,o ha fatto molti acquisti accontentando anche le richieste di Baroni, ma secondo lei se dovessimo trovare il pelo nell’uovo cosa manca ancora alla squadra? Ritiene che l’eventuale arrivo di Greenwood sarebbe stata la ciliegina sulla torta?

«Baroni in questo ha un ruolo importante, perchè solo lui potrà dare una risposta certa a questa domanda visto che si trova dentro alla realtà Lazio. Parlarne dal di fuori è difficile perchè potremmo esprimere qualsiasi tipo di opinione, ma la risposta certa ce l’ha solo il tecnico che si confronta anche con il proprio DS. Greenwood? Ripeto, solo un allenatore sa se un giocatore o un altro può essere essenziale per un club».

Che ruolo potrà avere quest’anno per lei la Lazio in campionato? Ritiene pronta, alla luce degli acquisti fatti, la squadra a lottare per un posto Champions, oppure l’Europa League rischia di essere un ostacolo per il campionato considerando la pressione che può creare essendo una classifica unica?

«La Lazio può lottare tranquillamente per le prime posizioni e deve riuscire a stare attaccata alle squadre che si contenderanno un posto in Europa, anche se giocare il giovedì non sarà semplice. L’Europa League è una competizione particolare che ti toglie energie, specialmente quando una squadra deve andare in trasferta. Ricordo infatti che, quando allenai il Chievo e giocammo una partita di coppa, tornammo tardi e avevamo pochissimo tempo per preparare la gara della domenica successiva».

Che idea si è fatto di quanto accaduto durante Lazio-Milan, con Theo e Leao che non hanno partecipato al cooling break? Secondo lei Fonseca ha fatto bene a smorzare subito il caso di fronte ai media o doveva prendere subito posizione contro i calciatori?

«Non è stata una scena bella da vedere da parte dei due giocatori, perchè è stata da parte loro una mancanza di rispetto nei confronti del club. Il Milan deve essere bravo ad incidere e a risolvere questa situazione e riportare la calma per fare in modo che la squadra possa proseguire al meglio la stagione. E’ una situazione che deve rimanere dentro lo spogliatoio, che si deve risolvere lì e che non deve uscire al di fuori di esso. Se fossi stato al posto di Fonseca, avrei sicuramente avuto un confronto con i due calciatori ma a mente fredda per trovare una soluzione e una via di uscita per il bene della società. Poi recuperarli e dimenticare di conseguenza ciò che è accaduto, che sicuramente non c’entra nulla con il fatto che Fonseca non ha in pugno la squadra».

Analizzando la lotta scudetto, secondo lei ritiene essere l’Inter, alla luce di queste prime tre gare, anche la squadra più forte? Chi sarà la rivale?

«Beh, Inter e Juventus sono le squadre che vedo più avanti e in particolare i nerazzurri, visto che lavorano con Inzaghi ormai da molti anni, ma non escluderei il Napoli che secondo me può fare una grande annata. Una sorpresa simile al Bologna? Beh, direi che è ancora presto per dirlo, anche se sarebbe curioso rivedere un’altra squadra che stupisca come gli emiliani, i quali non mi aspettavo potessero fare un’annata del genere che li portasse in Champions».

Alla luce delle ultime vittorie dell’Italia, cosa lasciano questi risultati a Spalletti sotto il punto di vista caratteriale e tattico rispetto ad un europeo pessimo? Cosa ha funzionato rispetto alla spedizione in Germania?

«La vittoria con la Francia è stata importantissima, specialmente per il morale della squadra, visto che è avvenuta contro una squadra con giocatori di grande qualità. L’Italia veniva da un brutto europeo che aveva lasciato dei grossi punti interrogativi su Spalletti, il quale ha capito che l’Italia non è un club ma una Nazionale e lui di conseguenza è un selezionatore. Ha inciso molto il fatto che la squadra abbia giocato senza paura, a viso aperto e con divertimento e ha saputo reagire alla grande nonostante il gol a freddo dopo 14 secondi».

Si ringrazia mister Pillon per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista.

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