2014

Pioli e l’impresa di gestire trenta giocatori

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Trentaquattro giocatori sotto contratto, trenta fanno parte della rosa di Pioli. Sono tanti, sono troppi per una squadra che lotterà solo in campionato e in Coppa Italia, per una formazione che è fuori dall’Europa. S’era lavorato meglio l’anno scorso, il mercato in uscita aveva alleggerito l’organico. Sono rimasti tutti i calciatori in esubero e a Formello ci sono sempre gli ex Primavera Milos Antic, Alessandro Di Mario, Gianmarco Falasca e Aurimas Vilkaitis. Per Antic è un peccato, è classe 1994, era arrivato il momento giusto per provare un’esperienza nel calcio professionistico, va considerato in rosa (è stato in ritiro). L’occasione l’hanno potuta cogliere al volo Perea, Vinicius, Filippini, Minala e Rozzi (tutti ceduti in prestito). L’anno scorso toccò a Cataldi, è tornato più forte. Un caso eclatante, lo è ormai da anni, è Giuseppe Sculli. E’ rientrato dal prestito al Genoa, i rossoblù l’hanno scartato un’altra volta, è rimasto a Roma. Preziosi ogni volta garantisce il riscatto, si rimangia sempre la parola. Non rientra nei piani da tempo, l’accordo con i biancocelesti scadrà a giugno, è l’ultimo anno di attesa. Pioli dovrà gestire direttamente 30 giocatori, nella lista c’è Tounkara (è il terzo centravanti, sarà utilizzato anche da Inzaghi). Non sarà facile gestire i difensori, sono undici: De Vrij e Gentiletti sono i titolari designati, Cana e Novaretti sono le prime alternative, poi c’è Ciani. La fascia destra è intasata: il posto è di Basta, dietro figurano Konko, Cavanda e Pereirinha. Il francese, frenato dai soliti stop fisici e considerato sul mercato, forse è stato accantonato velocemente. Il club ha provato a cederlo per liberarsi del contratto pesante. Il valore di Konko è indubbio, il limite è stato sempre rappresentato dagli infortuni, dalle assenze. Può essere ancora utile. La Lazio ha provato a cedere Gonzalez e Ederson per evitare intasamenti anche a centrocampo, tutto inutile. Il rischio si conosce: nello spogliatoio possono nascere conflitti. Ci saranno giocatori penalizzati, in passato molti finirono nella “gabbia”, il campo che ospitava gli allenamenti dei calciatori in esubero. Le porte si spalancheranno? Lotito, domenica in tv, aveva lanciato l’allarme: «Abbiamo un problema relativo agli esuberi. Senza Coppe europee è difficile avere tanti giocatori che giocherebbero da titolari da altre parti. Bisogna evitare dissidi nello spogliatoio, meglio mandarli a giocare altrove, anche temporaneamente». Il problema degli esuberi è un problema serio, non avrà soluzione sino a gennaio. Le stategie andranno riviste tra cinque mesi, la Lazio potrà acquistare un extracomunitario (ha liberato l’ultima casella disponibile nelle scorse settimane). Ma servirà spazio.

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