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Precampionato, Simone sfida Pippo: se Lazio-Benevento è un affare di famiglia
Il Messaggero, tra aneddoti e curiosità su Simone e Pippo Inzaghi, presenta la sfida amichevole Lazio-Benevento del prossimo 19 settembre all’Olimpico.
Dalla “Buca” di Piacenza all’Olimpico di Roma. Quando il calcio è un affare di famiglia. Simone e Pippo Inzaghi, fratelli contro, solo sul campo. Sabato 19 settembre l’amichevole tra Lazio e Benevento. I contatti tra i due sono costanti. Un legame forte, quasi simbiotico. Un amore fraterno fatto di ascolto, sostegno e condivisione. Ieri, la passione per i Plasmon e il bisogno vitale di fare del gol. Oggi la ricerca della perfezione in panchina e la gestione sapiente del gruppo. Ambizione, rispetto dell’avversario e cura dei dettagli. Simone e Pippo, eccellenze del pallone italiano con percorsi virtuosi e diversi. L’uno, con diversi trofei da allenatore in bacheca, è pronto a confrontarsi con la Champions. L’altro, dopo varie esperienze, vuole consacrarsi in Serie A. E pensare che lo scorso marzo erano entrambi in testa ai rispettivi campionati. Uniti, anche a distanza, da quel filo invisibile che risale ai tempi dell’infanzia. San Nicolò a Trebbia, frazione del comune di Rottofreno, poco distante dal centro di Piacenza. La prima sfida tra i fratelli Inzaghi si gioca sul campo in cemento che separa gli edifici della scuola media e da quella elementare. Un’arena con tanto di spalti. La chiamano la “Buca” perché leggermente infossata rispetto al livello della strada. Suona la campanella. Si fanno le squadre: Simone, classe ’76, tre anni in meno di Pippo, è il più tecnico e il più ambito. Non c’è arbitro. Si gioca e si sogna ad occhi aperti, ma è impossibile immaginare le loro carriere e i loro incroci. Dagli 11 minuti giocati insieme in Nazionale alla lotta per lo scudetto del 2000 fino al Bologna-Lazio di due anni fa. Intrecci ed emozioni che arricchiscono due storie ancora tutte da scrivere.