2015
Pioli: “In questa stagione abbiamo dimostrato cosa vuol dire essere Laziali. Per la Champions c’è ancora un passaggio fondamentale”
AGGIORNAMENTO 04/06 ORE 14:47 – Mister Pioli è intervenuto anche ai microfoni di SportMediaset per commentare ancora una volta la grande stagione della compagine biancoceleste: “Dopo il rigore ho guardato l’orologio, ho visto che c’era ancora un quarto d’ora da giocare e sapevo che avevamo tutte le possibilità di riprendere la gara. La squadra ha voluto fortemente tutti gli obiettivi, così come ha voluto fortemente quel risultato. Avevo grande fiducia. In questa stagione non abbiamo mai pensato in negativo e non l’abbiamo fatto neppure in quel momento. Dovevamo capire bene dove eravamo, in che ambiente ci trovavamo, avere quel senso d’appartenenza che merita la nostra storia e la nostra grande società. Ci sono dei passaggi della stagione che spiegano cosa significare essere laziali”.
Questa sera presso l’Hotel Garden di Siena Stefano Pioli ha ricevuto il premio “La Briglia d’Oro 2015”. Il tecnico biancoceleste ha parlato anche della stagione che si è conclusa con la conquista del terzo posto: “È stata una stagione ricca di soddisfazioniE, ho avuto a disposizione un gruppo con una grande cultura del lavoro. Per la Champions c’è ancora un passaggio fondamentale con il preliminare che giocheremo a fine agosto, ma ci faremo trovare sicuramente pronti. ll rigore di Higuain? In quel momento ho solo guardato quanto mancava alla fine, convinto di avere ancora tempo per recuperare. Abbiamo sempre pensato positivo durante la stagione, dovevamo farlo anche in quel momento di difficoltà. Rinnovo automatico con la Lazio? Ancora non ho parlato con la società ma presto ci incontriamo e mettiamo a posto tutte le cose. Calcioscommesse? Non ho commenti da fare. Adesso abbiamo solo voglia di riposarci e pensare alla prossima stagione”. Pioli ha parlato anche di tattica: “Mentalità vincente che non significa necessariamente vincere tutte le gare. La fase di possesso parte dai difensori, quella difensiva dagli attaccanti. Non sono solito dare spiegazioni di scelte o esclusioni, se vogliono i ragazzi possono chiedere. Per carattere parlerei quotidianamente coi calciatori, capire chi si ha di fronte per toccare i tasti giusti. I giocatori sono 11 uomini differenti, aziende individuali che svolgono un gioco collettivo”, riporta sienasport.it.
Pubblicato ieri alle ore 21:13