2013
Premio Lazilità, Signori: “Sono grato a Cragnotti per avermi fatto esprimere le mie potenzialità. Dedico il premio…”
Premio Laziliatà anche per Giuseppe Signori, che viene accolto con un’ovazione: “So che qui a Roma mi vogliono bene, anche se vivo a Bologna. La Lazio mi ha consacrato, sono grato a Cragnotti e compagni di avermi fatto esprimere le mie potenzialità”. Poi svela qualche retroscena: “Contro il Rapid Vienna mi sono scaldato 45 minuti e non entrai, il rapporto con Eriksson ebbe la rottura definitiva. Con Sacchi sono “arrabbiato” invece perché mi faceva correre più di quello che dovevo. Non per l’aspetto del sacrificio fisico, ma perché quando hai 24 anni e hai vinto per la seconda volta consecutiva la classifica cannonieri, ti senti un po’ intoccabile, e avevo richiesto a Sacchi di giocare davanti. Lui però per esigenze tattiche, come giocava con il Milan, così riproponeva il gioco in nazionale. C’era Baggio, quindi due piccoli non potevano giocare: venivano schierati o Massaro o Casiraghi e io venivo un po’ sacrificato. La trattiva che mi portò alla Lazio? Arrivai alla Lazio dopo la partita con la maglia del Foggia, a fine match incontrai Cragnotti e venni a Roma. I rigori? Li battevo da fermo, era una strategia”. Poi i ringraziamenti e non solo… “Dedico il premio ai miei figli e alla mia compagna, ringrazio chi mi è stato vicino in questi due anni e mezzo, ma soprattutto ringrazio chi non lo è stato”.