Archivio

PRIMAVERA – Santoro condanna la Lazio: ai biancocelesti non basta una pennellata di Verkaj

Pubblicato

su

Non riesce ad invertire la rotta la Lazio, che dopo una vittoria e un pareggio trova anche la prima sconfitta del 2016. I ragazzi di Inzaghi crollano nell’anticipo del 15°turno contro il Palermo. Il tecnico piacentino deve fare a meno di Palombi, Borecki ancora alle prese con guai fisici. Al loro posto Calì e Cardoselli con il conseguente inserimento a centrocampo dell’altro fuoriquota Verkaj.
Partono subito male i biancocelesti che al 4’ vanno subito sotto. Gran contropiede dei rosanero concluso da Ferchichi con un destro a giro che non lascia scampo a Matosevic. Si mette subito in salita per i capitolini. Dopo aver rischiato in più di qualche occasione di subire il raddoppio, la Lazio si rende pericolosa al 22’ con un gran tiro acrobatico di Murgia, ma la sfera termina fuori. L’appuntamento con il pareggio è solo rimandato a 3 minuti più tardi quando Clay Verkaj su punizione pesca il jolly. Mancino perfetto che non lascia scampo a Marson. Nei restanti 20 minuti della prima frazione il ritmo scende sensibilmente e si arriva al 45’ senza grandi emozioni. Ad inizio secondo tempo Inzaghi inserisce Cotani al posto di Manoni. Spinge forte sull’acceleratore la Lazio che prova a portarsi avanti e nei primi minuti, ma l’occasione migliore capita sui piedi di Plescia che dopo aver ricevuto un gran pallone da Ferchichi, a tu per tu con Matosevic manda incredibilmente fuori . Arriva al 63’ il secondo cambio: dentro Folorunsho, fuori Cardoselli, cambio che regala muscoli e corsa al centrocampo. Non regala particolari emozioni questa fase del match, eccezion fatta per l’esordio di Dejan Sarac, entrato al posto di Aimone Calì. Il fiore all’occhiello del mercato estivo era in attesa fino a qualche settimana fa del transfer dell’Uefa, si tratta quindi per lui della prima presenza ufficiale in stagione. Il serbo ha a disposizione 20 minuti più recupero per mettersi in mostra, ma poco dopo il suo ingresso in campo arriva la doccia fredda: la difesa si addormenta e sugli sviluppi di un corner i rosanero passano con Santoro, abile a trafiggere Matosevic da posizione ravvicinata. L’ultima occasione del match capita sui piedi di Murgia che al 92’ calcia di prima dal limite dell’area. Una deviazione cambia la direzione del pallone che termina fuori di un niente a Marson battuto.
Non riesce a dare una svolta a questa stagione la primavera biancoceleste, che dopo anni di gioie e vittorie sembra essersi rassegnati al più classico degli anni di transizione.

Exit mobile version