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Provedel: «Puntiamo in alto, vogliamo la Champions. Su Sarri e la squadra…»
Ivan Provedel si è raccontato ai microfoni ufficiali della Lega Serie A: le dichiarazioni del portiere della Lazio
Ivan Provedel si è raccontato ai microfoni ufficiali della Lega Serie A. Le dichiarazioni del portiere biancoceleste.
2022 – «Per me è stato un anno molto positivo, soprattutto a livello personale, ho ottenuto una salvezza importante e faticosa con lo Spezia, che per me sarà sempre un ricordo bellissimo, e poi sono venuto alla Lazio. Sono stato catapultato in una realtà completamente diversa e sono felicissimo di essere qui. I risultati sono stati abbastanza buoni, si può fare meglio ma sono soddisfatto».
MONDIALI – «Se li ho visti? Sì anche se ho cercato di staccare un po’ la spina dal calcio per godermi mio figlio. Ho tifato soprattutto per i miei compagni e poi mi sono affezionato alla favola Marocco. Alla fine, invece, ho tifato per il mio amico Erlic che è arrivato terzo e sono stato felicissimo per lui. Manca tantissimo tempo ai prossimi Mondiali! Prima dovremmo qualificarci agli Europei e difendere il titolo, poi penseremo anche ai Mondiali. La chiamata di Mancini mi ha dato un ulteriore spinta e spero di poter fare sempre meglio per rimanere nella rosa azzurra».
PAUSA LUNGA – «Siamo una squadra che lavora molto, ha tanto da dare, si è espressa bene fin oggi ma può fare meglio. Siamo guidati molto bene ma sono sicuro che abbiamo qualcosa dentro per poter fare qualcosa di speciale! Ognuno ha gestito la sosta a modo suo, c’è chi è andato in vacanza e chi è rimasto in famiglia come ho fatto io che ho un bimbo piccolo e ho cercato di stare il più possibile con lui. Ci è servito per ricaricare le pile e poi al rientro anche per poter lavorare quotidianamente, cosa che nella prima parte di stagione non è stata mai possibile, giocando praticamente ogni tre giorni».
LECCE – «Siamo carichi perché queste settimane di lavoro ci sono servite dal punto di vista dell’organizzazione e del collettivo. Arriviamo pronti e preparati alla prima col Lecce. Cercheremo di fare ancora meglio per rimanere nelle zone alte della classifica».
ESORDIO – «Sono arrivato qui quattro giorni prima della prima gara non mi sarei mai aspettato di giocare subito e non sarebbe stato nemmeno giusto, poi è successo quello che è successo. Sono qui per fare del mio meglio ed è quello che sto cercando di fare, poi decide il mister. La cosa che mi fa più piacere è di poter dare il mio contributo in campo».
RUOLO – «È vero, siamo soli, alla fine vivi la tua partita con una condivisione diversa rispetto ai compagni e hai una visuale diversa, ti alleni a parte e anche la frustrazione e la gioia per un bell’intervento o un gol subito è abbastanza personale. Poi facciamo l’unica cosa che non possono fare gli altri, prendere la palla con le mani. È un ruolo unico! Io ho cominciato una decina di anni fa quando è iniziato il cambiamento, penso a Neuer che probabilmente è stato il primo a giocare in un certo modo. Il calcio cambia come ritmi, gioco e richieste. Bisogna essere presenti sia in fase di possesso che non. A me questa cosa piace, perche così sei ancora più partecipe al gioco».
SCUOLA PORTIERI – «Zoff non ho avuto la fortuna di conoscerlo, ma è uno dei migliori di sempre. Con gli altri invece ho giocato e tutti hanno grande serietà passione e dedizione al lavoro. Senza queste caratteristiche è difficile arrivare a certi livelli, poi c`è madre natura e c’è la famosa minestra. A Udine i preparatori sono molto validi, se sommiamo tutte queste cose il risultato è questo».
CARRIERA – «Ho cercato di non pensare ad aspettative e responsabilità. A me interessa solo il campo anche perché se pensi ad altro rischi di essere schiacciato. Penso solo al mio percorso e a fare bene ogni giorno. Devo farmi trovare pronto quando vengo chiamato in causa. Questo è quello che facevo a La Spezia e che poi mi ha aperto le porte per questa grande opportunità che è la Lazio. Ed è quello che sto facendo anche qui: fare del mio meglio. Poi è chiaro che sono consapevole di cosa significa indossare questa maglia, abbiamo tanti tifosi che ci seguono con enorme affetto e si aspettano molto da noi, ma io rimango concentrato su quello che devo fare in campo».
MISTER SARRI – «Ero già lusingato solo dal fatto di poter essere stato accostato al suo nome. Il mister è molto esigente, come è giusto che sia, e io cerco di fare al meglio tutto quello che mi viene chiesto: devo essere presente, aiutare la squadra e trasmettere tranquillità. È quello che provo a fare in ogni partita».
DIFESA – «Noi cerchiamo di lavorare al meglio e, seguendo il più possibile le direttive del mister, siamo riusciti a fare quello che ci veniva chiesto molto bene in alcune partite, meno in altre, come contro la Juve. Potevamo subire qualche gol in meno ma spero riusciremo a fare meglio da gennaio».
OBIETTIVI – «Vogliamo arrivare il più in alto possibile, non ci poniamo limiti. Io non c’ero l’anno scorso, e i miei compagni sono arrivati quinti, quindi ti direi un piazzamento Champions».
NATALE E 2023 – «Vorrei stare bene e vedere le persone che riesco a vedere meno durante l`anno. E poi stare con mio figlio, sono i primi Natali per lui e comincia a sentire la magia di questi giorni. Credo che questi momenti siano l’essenza della vita. Buoni propositi? Penso sempre a lavorare per migliorare rispetto a ieri, lo stesso vale per il 2023: spero che possa essere un anno migliore dal punto dei vista dei risultati e non solo!».