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Quello che gli altri non potranno mai capire: 117 anni d’amore
Tutto in 95 minuti. Tutto in una partita, l’ultima da 116enni, prima di aggiungere un’altra primavera a questa gloriosa storia. Sembrava una giornata storta, in cui nulla va come deve andare: gol annullati, rigori sulle traverse, portieri travestiti da Superman. Ieri come spesso accade, la Lazio si è appropriata del dono del sintesi, riuscendo a riassumere in poco più di un’ora e mezza, 117 lunghi anni. Non era una giornata facile, era una giornata da laziali. Quelle in cui se fai bene hai fatto il tuo e nessuno ti riconoscerà nulla, ma se qualcosa va male tutti sono pronti a riempirti di critiche. Una battuta d’arresto che poteva compromettere un cammino stupendo, eppure così non è stato, perché siamo laziali e sappiamo che il panorama migliore si vede dalle vette delle montagne più alte. Lotteremo fino alla fine contro chi è più forte, perché ai laziali vincere facile non è mai piaciuto, nemmeno quando difronte c’è il Crotone. Noi siamo laziali perché la vittoria è bella solo se sudata, e dietro a quel gol di Immobile, non c’è una vittoria, ma una storia. Quella storia che ti obbliga sempre a crederci e mai a mollare.
E’ un qualcosa che non si può spiegare, migliaia di persone in una notte fredda si recano a Piazza della Libertà per rendere omaggio al loro più grande amore. Non c’è un perché, è qualcosa di troppo: quando hai addosso qualsiasi cosa di bianco e celeste tutto diventa più bello, tutto diventa magico. Una magia in grado di accomunare grandi e piccini; persone che a prescindere dai tanti problemi quotidiani trovano nella Lazio la loro unica valvola di sfogo. Il 9 gennaio non esistono sconfitte, non esiste classifica, non esistono contestazioni, non esiste Lotito. Oggi esistiamo solo NOI. Perché la Lazio è nostra.
Se hai deciso tanti anni fa di tifare questa squadra sapevi ciò a cui andavi incontro: poche qualificazioni in Europa League, molto rare in Champions, qualche finale di Coppa Italia qua e la e ogni tanto dei trofei. Poche vittorie, ma tanto onore. Tifosi di altre squadre non possono capire. Essere laziali è qualcosa che esula dal calcio. Qualcosa che ti rapisce il cuore e se ne impossessa, condizionandoti tutto il resto della vita. Il laziale è quello che lotta, combatte, cade e alla fine si rialza perché è il più forte di tutti. Noi siamo caduti molte volte, ma ci siamo sempre rialzati. Quest’anno lo stadio è tornato pian piano a riempirsi, la squadra è riuscita a farsi amare e sembra aver incarnato i veri principi della lazialità.
Se tu al laziale dai 1 lui ti restituisce 10, è sempre stato così e sempre lo sarà. Siamo laziali per il gol di Fiorini, per la pioggia di Perugia, per il gol di Castroman, per Di Canio sotto la sud, per Klose all’ultimo secondo nel derby, per la coppa alzata in faccia il 26 Maggio.
Siamo laziali, perché ci schieriamo sempre con i più deboli, perché siamo contro le ingiustizie, perché quando vinciamo abbiamo stile, perché se persone di tutte le età, si riuniscono in una fredda notte romana, vuol dire che credi in degli ideali superiori a qualsiasi trofeo o vittoria.
Siamo laziali, perché sul petto abbiamo il simbolo che 2000 anni fa faceva tremare il mondo. Siamo laziali, perché siamo unici e nel bene o nel male ci siamo sempre stati. Siamo laziali, perché oggi nonostante i problemi di tutti i giorni, ci siamo alzati con gli occhi lucidi di chi ha visto nascere tutti e vedrà morire tutti. Siamo laziali, perché noi vinciamo ogni mattina, alzando gli occhi a quel cielo stupendo con i colori più belli del mondo.
GLI ALTRI NON LO POTRANNO MAI CAPIRE, MA NOI SIAMO LAZIALI E ABBIAMO GIÁ VINTO!
9 Gennaio 1900 – 9 Gennaio 2017
NOI SIAMO ANCORA QUA, FIGLI DELLA STORIA E DELLA ROMANITÁ!
AUGURI AL NOSTRO PIU’ GRANDE AMORE! AUGURI LAZIO…