Campionato

RadioRadio, Vocalelli: «Inzaghi da 8, in Champions un’impresa nonostante un mercato inesistente»

Pubblicato

su

Alessandro Vocalelli, Marco Arcese e Luigi Ferrajolo hanno espresso i loro giudizi sul momento Lazio, facendo il primo bilancio della stagione biancoceleste

Alessandro Vocalelli, Marco Arcese e Luigi Ferrajolo hanno espresso i loro giudizi sul momento Lazio, facendo il primo bilancio della stagione biancoceleste. Ai microfoni di RadioRadio hanno avuto modo nel corso del pomeriggio di tornare sul mercato, sui protagonisti in campo, sull’allenatore. Eccone le dichiarazioni.

Alessandro Vocalelli

«Il voto alla Lazio per adesso è 7,5. Prevale la grande impresa in Champions, giocata in condizione delicate. Vero che mancano 5-6 punti in campionato, ma quello che è stato fatto in Europa è importante. E’ stata imbattuta in Europa, ha fatto grandi cose nonostante l’emergenza. I tre giocatori migliori di questo avvio di stagione? Immobile per distacco, poi Milinkovic e Caicedo, che ha risolto diverse grane. Le delusioni sono Muriqi, Fares e Hoedt, in pratica tutto il mercato della Lazio. Da Hoedt non mi aspettavo niente, ma se la società ha considerato che potesse essere l’unico innesto difensivo evidentemente la pensava diversamente. Inzagli? Gli do 8. Ha lottato in una situazione complicata, con un mercato inesistente. In una stagione in cui ha dovuto fare la Champions, col Covid, con il triplice impegno settimanale, erano fattori molto prevedibili. Partire senza contratto avrebbe potuto metterlo a disagio, è vero che ha commesso qualche errore ma quello che ha fatto sul panorama internazionale gli vale un voto alto. Tare? Voto 4, da dividere con la proprietà, quantomeno Lotito non ha vigilato abbastanza, al presidente abbiamo sempre riconosciuto di controllare ogni aspetto, c’è anche una sua compartecipazione, poi è chiaro che chi fa mercato è responsabile in prima persona. Era stato detto che Inzaghi era felice del mercato, ora si parla del fatto che sia un problema di soldi e non di prospettive, io credo che invece sia un problema di progettualità».

Marco Arcese

«In Champions è arrivata seconda ma era da 20 anni che non andava agli ottavi. La Lazio non mi dispiace neanche in campionato, perché ha perso tanti punti ma è ancora agganciata al treno delle altre. Luis Alberto aveva acceso sempre la squadra, ma non sta dando quel plusvalore che sarebbe stato importante. Molto del gioco della Lazio passa da lui, è anche vero che ha avuto il Covid, ma la Lazio ha risentito delle sue prestazioni non altisonanti. Inzaghi? L’emblema del condottiero, è il plusvalore della Lazio, nelle difficoltà ha tirato fuori il meglio da questa squadra. Ha commesso errori come tutti, ma è il punto di riferimento a cui appoggiarsi nelle difficoltà. Io avrei tenuto Lombardi, sta facendo cose che non c’entrano nulla con la Serie B, sarebbe stato pronto per la Lazio. Per ora il mercato di Tare è insufficiente ma aspetterei qualche altro mesetto per le valutazioni. A Muriqi darei qualche attenuante, non ha avuto la possibilità di fare due o tre gare di seguito, non può essere quello che abbiamo visto fino ad oggi. Se fosse questo, bisognerebbe pensare male».

Luigi Ferrajolo

«I migliori di questi primi 4 mesi sono stati Immobile, Milinkovic e Acerbi, le delusioni i calciatori che sono stati pagati molto sul mercato, Muriqi e Fares, non li abbiamo ancora visti. Inzaghi sta facendo una corsa ad ostacoli, ostacoli interni, perché ha una grande intesa con la squadra ma non è stato aiutato. Simone è molto stimato da parte dei giocatori, questo è sintomo di un lavoro molto buono. Il mio voto a Tare è 4,5, credo che spesso sia stato giustamente esaltato ma che questa volta abbia sbagliato, ma è portato a rischiare dalle risorse che ha a disposizione. Avrà sicuramente colpe, ma sempre nell’ambito di una società che non ti consente di fare grandi voli. Il presidente Lotito è un conservatore, guardate da quanti anni ci sono Inzaghi, Tare e i giocatori migliori».

Exit mobile version