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Sergio: «Inzaghi? Fortuna della Lazio». E su Immobile…

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Lazio-Udinese, l’opinione del doppio ex Raffaele Sergio

Nella sua carriera ha vestito sia la maglia della Lazio, sia la maglia dell’Udinese, prossime avversarie in campionato: l’ex difensore cavese Raffaele Sergio è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio, nella trasmissione Laziali On Air, per introdurre la sfida che vedrà protagonisti domenica allo Stadio Olimpicodi Roma i biancazzurri e i friulani.

Che impressione sta facendo la Lazio e quali sono i punti di forza della squadra di Inzaghi?
«Sicuramente lo spirito di gruppo, Inzaghi è riuscito a creare una rosa compatta, rimettendola in piedi e riuscendo a fare un ottimo lavoro. Nella sfortuna della rinuncia di Bielsa ritengo che con Inzaghi la Lazio abbia trovato la sua fortuna».

Quali sono i tre calciatori più brillanti di questa Lazio?
«Credo che Inzaghi conoscendo bene l’ambiente ha avuto l’abilità di valorizzare il settore giovanile. I talenti emergenti si sono ben integrati con i veterani, un mix giusto che a prescindere dalle qualità dei singoli ha rappresentato la forza di una Lazio in cui tutti i giocatori sono al servizio dei compagni di squadra. Il tecnico è stato davvero bravissimo ad inserire al momento giusto i vari giovani».

Milinkovic-Savic quasi sicuramente firmerà il rinnovo di contratto: potrà diventare un top player?
«Milinkovic non appena è arrivato ha voluto la Lazio a tutti i costi e sono dell’idea che possa crescere ancora tantissimo. Le potenzialità ci sono indubbiamente, non so dove effettivamente arriverà ma la cosa importante è aver scelto una società ideale per essere valorizzato al cento per cento».

Da ex terzino fluidificante, come si diceva una volta, che ne pensi dell’evoluzione tattica di Felipe Anderson, chiamato spesso ad arretrare nella posizione in campo?
«Io penso che Felipe Anderson si possa adattare, ma sia un giocatore prettamente offensivo e dunque sarà necessario sotto questo aspetto valorizzarlo in base a ciò che sa fare meglio. Dovrebbe comunque essere prevalentemente utilizzato come attaccante esperto, a mio avviso non ha le qualità fisiche per fare tutta la fascia, anche se Inzaghi fa bene a lavorare per disciplinarlo tatticamente, ma deve essere l’eccezione, non la regola».

Quali squadre sono al momento favorite nella corsa ad un piazzamento europeo? «Credo che nella corsa per tornare in Europa la Lazio debba vivere alla giornata, affrontando i vari impegni come accaduto contro l’Empoli. Le pretendenti sono tante, la Lazio deve affrontare al massimo della concentrazione ogni partita, a partire dalla sfida contro l’Udinese, visto che la concorrenza è molto agguerrita e al momento fare pronostici è difficile».

Quali pericoli può portare l’Udinese attuale?
«Il problema dell’Udinese degli ultimi anni è che al contrario del passato non ha più un gruppo base e questo alla lunga si paga. Uno zoccolo duro che possa guidare il gruppo e l’inserimento dei giovani non c’è più e a livello tecnico questo è stato un errore. Non manca la qualità degli interpreti, la rosa friulana è interessante ma è difficile trovare il bandolo della matassa se il gruppo non è ben definito».

Immobile è già arrivato a quota 13 gol: è più un classico “nove” o un “undici” più a suo agio al fianco di una prima punta?
«Io sono dell’idea che Immobile sia una prima punta, con Belotti in Nazionale sa interscambiarsi ma si muove comunque molto bene in area di rigore. E’ già ben oltre la doppia cifra e non credo che meriti alcun tipo di critica dall’ambiente biancazzurro, basti pensare che si parla di Keita come un fenomeno ma il senegalese ha segnato la metà di lui. Immobile è un giocatore nel pieno della maturità e credo che quest’anno possa arrivare a venti gol, da classica prima punta qual è».

In campo europeo le squadre italiane potranno lasciare il segno?
«La Juventus sta colmando un gap decennale che le squadre italiane stanno accumulando, ma anche il Napoli sta facendo molto bene, a Madrid la partita giocata è stata gagliarda nonostante la sconfitta, e in questa stagione l’infortunio di Milik ha pesato. La Juventus deve confrontarsi con club che effettuano investimenti pesantissimi, in Europa League invece la differenza con i club di seconda fascia si sta già assottigliando per le squadre italiane».

Cosa manca alla Lazio per fare il salto di qualità?
«Secondo me la Lazio quest’anno ha aperto un ciclo con un allenatore nuovo, credo che vada lasciata crescere con calma cercando di inserire qualche elemento ideale nel prossimo mercato estivo. La base della rosa attuale è molto interessante, ci si può lavorare alla grande».

Chi potrà fare la differenza contro l’Udinese?
«Credo proprio Immobile, è il giocatore che in qualunque momento può fare la differenza e risolvere la partita».

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