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Ravanelli: «Lotito e Tare costruiranno una Lazio da Champions». Su Correa…
Le parole dell’ex Lazio Fabrizio Ravanelli
Uno scudetto nel 2000 e tante emozioni fatte vivere ai tifosi della Lazio. Fabrizio Ravanelli, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, si è soffermato sulle prossime mosse di calciomercato della società biancoceleste: dalla cessione di Milinkovic all’acquisto di Lazzari.
Ravanelli, quando inciderà la possibile cessione di Milinkovic sul mercato della Lazio?
«Non saprei dirlo. Si è capito che se arriverà un’ offerta importante, la sua partenza potrebbe per mettere alla Lazio di andare a prendere giocatori di un certo rilievo. Bisogna però trovare una soluzione prima possibile perché se la cessione arriverà a fine mercato sarà dura rintracciare chi può sostituire il serbo. Inoltre, senza Milinkovic che è anche il giocatore con più qualità, Inzaghi potrebbe anche pensare di cambiare modulo. Bisogna arrivare presto a una decisione per una maggiore tranquillità del ragazzo, dell’allenatore e dello stesso ambiente. Altrimenti, ne nascerà il tormentone dell’estate…».
Come è migliorabile la Lazio?
«In questi anni Lotito e Tare hanno sempre allestito un gruppo all’altezza delle ambizioni del club. Sarà ancora così. Anche se già nel campionato scorso la Lazio aveva un organico al livello di chi poi è andato in Champions…».
L’arrivo di Lazzari?
«È uno dei giocatori italiani più interessanti. Con la Lazio avrà nuovi stimoli per acquisire anche una mentalità internazionale che gli permetterà di crescere».
Il rinnovo di Inzaghi?
«Importante per dare continuità al suo lavoro e al progetto della Lazio. È un allenatore che ha ottenuto sempre grandi risultati e a Formello è ormai di casa…».
Chi può essere l’uomo in più della Lazio?
«Correa. È tra i pochi veri talenti in questo calcio, Nell’ultima fase della stagione l’argentino ha fatto vedere cose strabilianti. Con i suoi movimenti sa far respirare la squadra e portare pure pressione. Unisce qualità e quantità. E ha molta classe…».
Correa può diventare anche un goleador?
«Lo spero. Ma non è quello il punto. Si tratta di un elemento che fa sempre piacere vederlo in azione. E in certe giocate mi ricorda spesso Van Basten».