Il commiato di Reja: "La mia decisione presa per il bene della Lazio. E' finito un ciclo" - Lazio News 24
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2014

Il commiato di Reja: “La mia decisione presa per il bene della Lazio. E’ finito un ciclo”

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AGGIORNAMENTO ORE 17 – L’ex tecnico biancoceleste si è fermato, inoltre, a parlare con alcuni cronisti presenti fuori dal centro sportivo di Formello. Queste le sue parole:”Era una decisione che avevo preso già 15 giorni fa, poi con il presidente eravamo rimasti che si risentivamo, ci siamo risentiti, ma è giusto iniziare un altro ciclo. E’ giusto anche cambiare, l’ambiente è particolare e bisogna dare qualcosa di fresco. Non so se sarà Pioli o chi verrà, ma è giusto che inizi un nuovo ciclo con un altro tecnico. Il presidente voleva convincermi, mi ha sempre dimostrato riconoscenza per quanto fatto. Se avessimo centrato l’Europa il discorso sarebbe stato diverso, ma adesso inizia un nuovo ciclo ed è giusto cambiare anche l’allenatore. Bisogna ricompattare l’ambiente e tornare ai vecchi entusiasmi. C’è voglia di lazialità, bisogna fare una Lazio competitiva che possa lottare per la quarta, quinta, sesta posizione, lottare per posizioni importante. Bisogna tornare ad avere un rapporto importante con il pubblico laziale perché non è possibile vedere lo stadio con 4-5 mila, i laziali devono avvicinarsi alla squadra perché la Lazio non può andare avanti in questo modo, la gente deve riavvicinarsi e per fare questo bisogna riaprire un ciclo con giocatori importanti. L’allenatore conta relativamente, sono i giocatori a fare la differenza. La voglia del presidente è quella di fare una squadra altamente competitiva, la squadra che sta nascendo mi piace, si capisce dove intervenire. Io l’ho sempre detto, ho un rapporto con il presidente che si è chiuso tranquillamente. Abbiamo rescisso cosi ognuno è libero. Il futuro? Ho qualcosa in ballo, ma con il presidente mi sono lasciato bene. Ci sono eventuali prospettive di ritorno, ma non a breve”.

Adesso é ufficiale Edy Reja non sarà più l’allenatore della Lazio. Il friulano ha confermato a Lazio Style Radio 100.7 che nella prossima sulla panchina laziale ci sarà un altro tecnico. A fine stagione il presidente mi aveva rinnovato la stima mi aveva riproposto di poter continuare ma io gli ho risposto che il mio rapporto lo consideravo chiuso. E’ giusto che la Lazio cambi, soprattutto allenatore. La situazione ambientale é critica, allora bisogna trovare il sistema giusto perché l’entusiasmo ritorni. Devo ringraziare il presidente e Tare che volevano restassi ma gli ho detto che ritengo chiusa la mia esperienza alla Lazio. Abbiamo avuto tante difficoltà, ma nonostante ciò abbiam fatto bene. Non abbiamo centrato l’Europa e questa é stata una mazzata che ha influito sulla mia decisione. Con l’Europa certi giocatori potevano avere interesse a venire alla Lazio. Questo comunque non influenza le strategie della società. Son stato criticato per aver preso delle posizioni, ma ancora non ho capito perché. Non sono mai andato contro i tifosi che non andavano allo stadio. Bisogna ricreare lo spirito giusto, l’entusiasmo giusto. Quanto abbiamo vissuto ultimamente non può più esistere. La società deve trovare il sistema per riavvicinarsi alla squadra. Quando parlai con capello mi disse “Se vai a Roma vai in una polveriera, ma se non alleni a Roma non puoi dire di essere un allenatore”. Non si sbagliava, qui devi fare attenzione a tutto. In questo periodo della mia carriera vengo fuori temprato. Da oggi la Lazio ha un tifoso in più? “Ho sempre guardato con grandissima simpatia quando c’era Petkovic, mi piacerebbe ritornasse l’entusiasmo dei derby vinti. Quello é stato il picco del mio entusiasmo”.

Assieme ai conduttori radiofonici il tecnico friulano ripercorre la sua storia biancoceleste: “Il mio primo anno è stato particolare, difficile. L’anno successivo è stato bello, una cavalcata fermata solo dalla differenza reti con l’Udinese. Arrivare in Champions è sempre stata la mia più grande ambizione, rimarrà la mia delusione più grande. Col presidente ieri ci siamo lasciati, abbiamo strappato anche questo accordo perché io non vivo di contratti. Ringrazio chi mi ha comunicato la speranza che io restassi. Ma ora è giusto rinnovare, non solo la squadra ma anche il tecnico. Avrò sempre affetto nei confronti della Lazio, del presidente. Spero di aver fatto bene. Mi dispiace per chi non ha avuto molta riconoscenza nei miei confronti, mentre ringrazia chi mi ha dimostrato affetto. Tutte le cose, anche quelle belle, sono destinate a finire. Saluto tutti i tifosi laziali, grazie per l’affetto“.

 

 

 

 

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